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Le ricerche di Gerona 2005

(23-07-16) Chirurgia si associa ad aumento dell'uso cronico di oppiacei nel post-operatorio



Alcune procedure chirurgiche comuni si associano al rischio dell'uso cronico di oppiacei nel primo anno dopo l'intervento da parte di chi non ne aveva mai fatto uso, secondo uno studio pubblicato su Jama Internal Medicine. «L'assunzione di oppiacei è aumentata nell'ultimo decennio specie per il dolore non oncologico, con conseguente incremento dei casi di overdose e decessi, che risultano aumentati anche nei pazienti sottoposti a chirurgia» esordisce Eric Sun della Stanford University School of Medicine in California, che con i coautori ha analizzato i dati assicurativi di quasi 19 milioni di persone mai trattate con oppiacei: 641.941 erano stati operati e oltre 18 milioni erano invece pazienti non chirurgici presi come gruppo di controllo. «Abbiamo definito uso cronico di oppiacei l'assunzione continua per oltre 120 giorni, esclusi i primi tre mesi dopo l'intervento» precisano gli autori dello studio, che ha incluso 11 procedure chirurgiche: la mastectomia semplice, la resezione transuretrale della prostata (Turp), la cataratta, la chirurgia endoscopica sinusale funzionale (Fess), il parto cesareo, l'appendicectomia ad addome aperto e quella laparoscopica, la colecistectomia aperta e laparoscopica, la sostituzione totale dell'anca e l'artroplastica totale del ginocchio.

«L'incidenza dell'uso cronico di oppiacei nel primo anno post-operatorio variava dallo 0,12% del parto cesareo all'1,41% per l'artroplastica totale del ginocchio, a fronte di uno 0,13% nei pazienti non chirurgici» scrivono i ricercatori, sottolineando che, fatta eccezione per la chirurgia della cataratta, l'appendicectomia laparoscopica, la Fess e la Turp, tutte le altre procedure chirurgiche si associavano a un aumentato rischio di consumo cronico. «Nonostante ciò, va ricordato che per la maggior parte delle procedure il rischio assoluto resta inferiore allo 0,5%, ossia un paziente ogni duecento operati» osservano gli autori. E Sun conclude: «Ciò non toglie che generalisti e chirurghi dovrebbero monitorare attentamente l'uso di oppiacei nel post-operatorio».

Jama Intern Med. 2016. doi: 10.1001/jamainternmed.2016.3298http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27400458

Fonte: doctornews33

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