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Le ricerche di Gerona 2005

(26-07-16) Scompenso cardiaco, peggioramento può essere legato a politerapia


Un documento dell'American Heart Association (Aha) appena pubblicato su Circulation sottolinea l'importanza della comunicazione tra medico e paziente con scompenso cardiaco sulle terapie assunte. «È fondamentale che il paziente comunichi al suo medico l'elenco dettagliato di tutti i farmaci che assume, siano essi prescrivibili, da banco o anche fitoterapici» afferma Robert Page II, professore di farmacologia clinica all'Università del Colorado a Denver e primo autore del documento, ricordando che un paziente scompensato assume mediamente sette farmaci al giorno, più di un terzo assume integratori a base di erbe, due terzi assumono vitamine e sette su otto prodotti da banco. E come ricordano gli autori, maggiore è il numero di farmaci assunti, più alto è il rischio di interazione farmacologica che aumenta del 38% quando la politerapia quotidiana è costituita da 4 farmaci e dell'82% quando i farmaci della politerapia sono 7 o più.

«La combinazione di molteplici prescrizioni è giustificata spesso dalla presenza di altre malattie oltre lo scompenso, e rende i pazienti particolarmente vulnerabili a interazioni farmaco-farmaco con conseguenze anche gravi che vanno dal ricovero in ospedale fino all'esito fatale» aggiunge Page che è anche presidente del gruppo di esperti che ha redatto il documento Aha. Parte da questi presupposti la creazione di una guida completa alle interazioni tra farmaci prescrivibili, da banco e "alternativi" che potrebbero peggiorare l'insufficienza cardiaca e della pubblicazione di una serie di raccomandazioni volte a ridurre la politerapia. «Molti prodotti a base di erbe possono influenzare il metabolismo cardiaco in modi potenzialmente nocivi mentre i farmaci da banco utilizzati comunemente per combattere dolori e bruciori di stomaco possono portare a ritenzione di liquidi peggiorando lo scompenso» spiegano gli autori che poi concludono: «I prodotti da banco o i fitoterapici non possono essere considerati sempre sicuri solo perché possono essere acquistati senza prescrizione medica».

Circulation 2016. doi: 10.1161/CIR.0000000000000426
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27400984

Fonte: doctornews33

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