(05-08-16) Sulfoniluree si associano a un aumentato rischio di ipoglicemia nei diabetici con nefropatia cronica
Nei pazienti diabetici con malattia renale cronica in fase avanzata il rischio di ipoglicemia è significativamente maggiore con una sulfonilurea rispetto alla metformina, secondo uno studio appena pubblicato sul Bmj e coordinato da Frank de Vries, professore associato di farmacologia clinica al Centro medico dell'Università di Maastricht, in Olanda. «Il trattamento con sulfoniluree nei pazienti con funzione renale inferiore a 30 ml/min/1,73 m2 deve essere utilizzato con cautela» afferma il ricercatore, che assieme ai colleghi ha valutato i rischi per i pazienti diabetici con nefropatia cronica in fase 4 e 5 connessi all'uso di una sulfonilurea da sola rispetto alla monoterapia con metformina. Utilizzando il database Clinical Practice Research Datalink (Cprd) tra il 2004 e il 2012, un archivio informatico della medicina generale che rappresenta il 7% della popolazione generale nel Regno Unito, i ricercatori hanno identificato 120.803 nuovi utilizzatori di un anti-diabetico diverso dall'insulina, escludendo tutti i pazienti con un precedente episodio ipoglicemico. E a conti fatti è emerso un rischio globale di ipoglicemia di 2,5 volte maggiore per le sulfoniluree rispetto alla metformina.
«Inoltre, l'effetto è risultato essere dose dipendente, in quando un dosaggio elevato di sulfonilurea triplicava le probabilità di ipoglicemia» precisano gli autori. Per quanto riguarda il tipo di sulfonilurea, chi assumeva glibenclamide aveva un rischio di ipoglicemia 7,5 volte maggiore rispetto alla metformina, mentre gliclazide, la sulfonilurea di scelta in molti paesi, era associata a un rischio simile a quello osservato per altre sulfoniluree come glimepiride, glipizide e tolbutamide. Infine, Il rischio di ipoglicemia non differiva tra gli utilizzatori di sulfoniluree con metaboliti attivi e inattivi. «I nostri dati non concordano con le linee guida che suggeriscono la superiorità di gliclazide rispetto ad altre sulfoniluree in termini di rischio ipoglicemico» conclude de Vries, sottolineando l'importanza di svolgere ulteriori studi per chiarire meglio l'argomento.
Bmj. 2016. doi: 10.1136/bmj.i3625
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27413017
Fonte: doctornews33
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