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Le ricerche di Gerona 2005

(16-09-16) Sesso dopo un infarto cardiaco: ecco i disturbi più comuni in uomini e donne


In una coorte di ambosessi da 18 a 55 anni di età, oltre metà delle donne e poco meno di metà degli uomini ha avuto disturbi della funzione sessuale entro un anno da un attacco di cuore, secondo uno studio appena pubblicato su Jama Cardiology. «Quasi il 20% degli infarti acuti del miocardio si verifica in soggetti tra 18 e 55 anni di età, di cui un terzo sono donne» afferma la coautrice Stacy Tessler Lindau dell'Università di Chicago, spiegando che gran parte dei giovani adulti colpiti da infarti acuti del miocardio sono sessualmente attivi prima dell'evento, ma poco si sa circa l'attività sessuale successiva. Per chiarire l'argomento i ricercatori hanno utilizzato i dati dello studio VIRGO, Variation in Recovery: Role of Gender on Outcomes of Young AMI Patients, un trial multicentrico svolto su pazienti statunitensi e spagnoli tra 18 e a 55 anni per indagare le differenze tra donne e uomini in termini di recupero funzionale, anche sessuale, entro un anno dopo un attacco di cuore. Dei 2.802 soggetti inclusi nell'analisi, età media 49 anni, il 40% delle donne e il 55% degli uomini erano sessualmente attivi, e i secondi più delle prime avevano maggiori probabilità di riprendere l'attività sessuale da un mese (64 vs 55%) a un anno (94 vs 91%) dopo l'evento coronarico acuto.

Viceversa, sono state le donne più degli uomini (42 vs 31%) a segnalare disturbi della funzione sessuale un anno dopo l'infarto: il più comune era la mancanza di interesse (40%) seguito dall'assenza di lubrificazione vaginale (22%), mentre i maschi riferivano difficoltà di erezione (22%) e mancanza di interesse (19%). «I pazienti, specie quelli più giovani, vogliono sapere quale livello di funzione sessuale aspettarsi durante il recupero da un evento coronarico acuto e i nostri risultati possono essere utili nel consigliarli su cosa aspettarsi in termini di attività e funzione sessuale post-infarto» conclude Tessler Lindau.

Jama Cardiol. 2016. doi: 10.1001/jamacardio.2016.2362
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27579897

Fonte: doctornews33

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