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Le ricerche di Gerona 2005

(16-12-06) La leggerezza che non ? lieve



Dopo la morte recente di due giovani modelle in Brasile le Istituzioni si mobilitano in tutto il mondo, e ora concretamente anche in Italia, sui temi della prevenzione e del trattamento dei disordini del comportamento alimentare (DAP).

Tali patologie (anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbi della alimentazione non altrimenti specificati o atipici) costituiscono, oggi, un problema di rilevanza sociale minacciando la salute mentale e fisica sin dall'et? dell'infanzia.
Secondo le statistiche dell'ISS che si riferiscono al 1999, i disturbi alimentari psicogeni si possono, infatti, manifestare in persone di diverse et?, sesso, estrazione sociale, ma sono solitamente pi? comuni in giovani donne in et? compresa tra i 15 e i 25 anni.
Ma secondo dati pi? recenti, l'anoressia e la bulimia compaiono tra i 12 e i 18 anni, anche se proprio negli ultimi mesi l'Unit? Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Pediatrico Bambino Ges? sta accogliendo casi ad esordio sempre pi? precoce, gi? dagli 8 anni.
E lo stesso avviene anche per Milano, secondo quanto ha riferito in una recente intervista la professoressa Gabriella Gentile direttore dell'Unit? di Dietetica dell'Ospedale di Niguarda.
Comunque, ogni anno 65.000 giovani tra i 12 e i 25 anni necessitano di cure intensive in quanto affetti da forme gravi di anoressia nervosa e bulimia nervosa.
Si manifestano circa 8.500 nuovi casi all'anno.
Il tasso di prevalenza medio tra le ragazze adolescenti ? 8-10%;il tasso di prevalenza medio tra i ragazzi adolescenti ? 0,5-1 %.
Nell'anoressia la mortalit? ? 5-20% (25-30% del totale ? per suicidio). Nella bulimia la mortalit? ? 3% (25-30% del totale ? per suicidio).
In ogni caso, gli effetti dei disordini alimentari sono molto pesanti, sia sotto il profilo fisico che quello psicologico. Da un lato si tratta degli effetti della malnutrizione che comportano danni permanenti ai tessuti dell'apparato digerente, disidratazione, danneggiamento di gengive e denti, seri danni cardiaci, epatici e renali, problemi neurologici (difficolt? di concentrazione), danni all'apparato scheletrico (ipodensit? ossea, osteoporosi e rischio elevato di fratture spontanee), ipotermia, varie disendocrinopatie e amenorrea.
Le ripercussioni psicologiche, invece, comportano depressione, basso livello di autostima, senso di vergogna e colpa, difficolt? a mantenere relazioni sociali e familiari, sbalzi di umore, tendenza a comportamenti manichei e maniacali, propensione al perfezionismo.
Sta di fatto che secondo l'ultima stima, in Italia, le giovani malate di anoressia sono circa 2 milioni. Un numero veramente impressionante!

ISS epicentro
Ospedale Bambino Ges? Roma

Fonte :nutrizionew33

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