(27-09-16) Colite ulcerosa: spesso i sintomi persistono nonostante la guarigione istologica
Anche in presenza di una guarigione completa endoscopica e istologica, i pazienti affetti da colite ulcerosa non sempre ottengono una completa risoluzione dei sintomi, specie per quanto riguarda la frequenza di defecazione (SF). È quanto emerge dallo studio EMBARK, un trial osservazionale pubblicato sulla rivista Gut e coordinato da Jean-Frederic Colombel della Scuola Icahn di Medicina al Mount Sinai Hospital a New York City. «Sia l'endoscopia sia l'istologia possono essere incluse nella definizione di guarigione della mucosa nella colite ulcerosa. Questo studio ha lo scopo di stabilire l'associazione tra i risultati riferiti dai pazienti, specie in termini di sintomi, e la presenza di infiammazione intestinale misurata endoscopicamente e istologicamente» spiega il ricercatore, che assieme ai coautori ha arruolato 103 pazienti con colite ulcerosa mai trattati in precedenza, sottoponendoli a ileocolonoscopia e valutando i sintomi con il Mayo Clinic Score (MCS), una scala a punti che considera separatamente il sanguinamento rettale (RB), la frequenza di defecazione e i reperti endoscopici (MCSE). «La gravità della malattia, misurata dal punteggio MCS totale, era moderata nella coorte oggetto di studio, con il 60% dei pazienti che erano in fase di inattività endoscopica» scrivono gli autori, sottolineando tuttavia la mancanza di un rapporto coerente tra i sintomi e le altre componenti del punteggio MCS. «Con l'aumentare dei sintomi la percentuale di pazienti senza evidente attività endoscopica (MCSE=0) è calata, ma quello che sorprende è che una quota significativa di soggetti con endoscopia normale aveva ancora sintomi di una certa intensità » spiegano i ricercatori. Gli investigatori hanno anche scoperto che quasi un quarto dei pazienti con MCSE tra 0 e 1 aveva ancora una significativa frequenza di defecazione. «In altri termini, la maggior parte dei pazienti con MCSE=0 aveva un'istologia inattiva ma lamentava ancora sintomi» spiega Colombel. E conclude: «Dato che la persistenza dei sintomi influisce notevolmente sulla qualità della vita del paziente, è fondamentale capire i meccanismi alla base del fenomeno, passo indispensabile per mettere a punto efficaci strategie di trattamento».
Gut. 2016. doi: 10.1136/gutjnl-2016-312307
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27590995
Fonte: doctornews33
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