(17-10-16) Attenzione ai semi di albicocca: possono essere mortali
Semi di albicocca: potente antitumorale o, al contrario, da usare con attenzione perché potrebbero perfino portare alla morte?
Da qualche tempo, infatti, si ritiene che la vitamina B17, che si trova nei semi (più in quelli amari che in quelli dolci), possa essere utilizzata come metodo alternativo per sconfiggere i tumori.
Questa convinzione si basa sul fatto che la vitamina B17, sprigionando cianuro, tenderebbe a distruggere le cellule malate, dal momento che queste contengono un enzima, non presente in quelle sane, tale da attivare l’azione ‘anti-cancro’ della vitamina B17.
Nuovi studi, tuttavia, sostengono che i semi di albicocca - che ricordano, nell’aspetto e nella forma, le mandorle - proprio in virtù dell’alto livello di cianuro di cui sono costituiti, sarebbero altamente tossici e, pertanto, potrebbero avere conseguenze fatali.
L'ALLERTA DELL'EFSA
A tal proposito l’EFSA - l’Autorità europea per la sicurezza alimentare - ha diramato nella fine del mese corso un parere negativo sui semi di albicocca, dopo che la Commissione Europea aveva chiesto un parere specifico su di essi.
L’EFSA, nel dettaglio, ha stabilito che per un adulto bastano appena tre semi di albicocca di piccole dimensioni o mezzo seme grande per cagionare potenziali e gravi danni alla salute.
E, per di più, nel caso dei bambini, il consumo dai 5 ai 10 semi di albicocca potrebbe essere perfino fatale.
In particolare, l’EFSA ha imposto un limite di 20 microgrammi per ogni chilo di peso corporeo come dose acuta di riferimento (DAR).
Lo stesso pericolo è stato segnalato dalla Food Standards Agency tramite un comunicato aggiornato il 12 maggio scorso.
L'AVVELENAMENTO DA CIANURO
Da sottolineare, a proposito del rapporto tra cianuro e seme di albicocca, che il primo non è contenente ‘alla nascita’ nel secondo ma la sua comparsa avviene tramite l’idrolisi enzimatica dell’amigdalina, durante la fase successiva all’ingestione dei semi.
In sintesi, i semi contengono l’enzima emulsina che, in presenza di acqua, agisce sui glucosidi solubili, sulla prunasina e soprattutto sull’amigdalina.
Quest’ultima, infatti, è un glucoside cianogenetico, ovvero capace di liberare acido cianidrico che contiene a sua volta cianuro.
Ecco perché, in caso di ingestioni di quantità eccessive di semi di albicocca, si rischia un vero e proprio avvelenamento da cianuro, con sintomi quali nausea, febbre, mal di testa, insonnia, sete, letargia, nervosismo, dolori articolari e muscolari, ipertensione.
Infine, giusto sottolineare che il consumo delle albicocche non è collegato al pericolo di avvelenamento conseguente all’ingestione dei suoi semi.
Fonte: http://pro.paginemediche.it/medsurf/attenzione-ai-semi-di-albicocca-possono-essere-mortali
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