(07-11-2016) Donatori (e riceventi) di organi sempre più anziani
83 anni il donatore. 78 anni ognuno i due riceventi di un rene. Questi i dati anagrafici di un doppio trapianto effettuata nel torinese che spiega la nuova filosofia della trapiantologia. Sempre più infatti si punta il focus sugli anziani, sia come potenziali donatori che come riceventi. In questo senso è in pubblicazione sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology uno studio effettuato dal gruppo dei nefrologi delle Molinette di Torino sui risultati a distanza di anni dei trapianti di rene effettuati «old for old» da donatori di diverse fasce di età sopra i 50 anni, analizzando 647 trapianti da donatori con età superiori a 50 anni (da 50 a 88 anni) effettuati dal 2003 al 2013 in riceventi con età media sui 60 anni. I risultati di sopravvivenza dei trapianti con queste caratteristiche dopo 5 anni sono attorno all'80 per cento e sono simili anche con i donatori superiori a 80 anni. I motivi di questo costante spostamento in avanti della vita media? Innanzitutto il progressivo allungamento dell'età di vita: oggi l'ingresso delle persone in dialisi si avvicina mediamente ai 70 anni. Ma anche il profilo dei donatori sta mutando: se prima si trattava di soggetti deceduti a seguito di traumi, prevalentemente stradali, oggi di persone sui sessant'anni, ipertese, colpite da emorragie e da ictus. Infine la tecnologia permette di ottenere un miglior mantenimento degli organi e un più efficace risultato chirurgico e assistenziale.
Fonte: Edott.it
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