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Le ricerche di Gerona 2005

(22-11-2016) Ipertensione, pazienti raddoppiati nel mondo. Tassi peggiori nei paesi poveri



Gli ipertesi nel mondo, raddoppiati negli ultimi 40 anni fino a 1,13 miliardi, diminuiscono nei paesi industrializzati e aumentano in quelli a medio e basso reddito, specie in Africa e nel sud dell'Asia. Questo è quanto conclude su The Lancet uno studio dell'Imperial College London basato sui risultati di 1.479 indagini su popolazioni esaminate di età superiore a 18 anni dal 1975 al 2015. La ricerca, finanziata da Wellcome Trust, ha coinvolto poco meno di 20 milioni di persone, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, centinaia di scienziati di vari enti di ricerca e l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) con i suoi studi svolti dai primi anni ottanta a oggi. E dall'analisi dei dati emerge che nel 2015 il Regno Unito è stato il paese europeo con il tasso minore di ipertesi: 18% tra gli uomini e 12% tra le donne, mentre la Croazia e una delle nazioni in testa alla classifica, con il 38% di uomini ipertesi. Nel mondo, la minore prevalenza di ipertensione è in Corea del Sud, Stati Uniti, Canada, Perù e Singapore, mentre oltre la metà degli ipertesi vive in Asia: 226 milioni in Cina, 200 milioni in India e 235 milioni nell'est asiatico. E a livello globale gli uomini sono ipertesi più delle donne: 597 milioni contro 529 milioni.

«Sorprende il fatto che la pressione alta sembra meno associata di un tempo al benessere, mentre è più diffusa in povertà» osserva Majid Ezzati, coordinatore dello studio presso la School of Public Health dell'Imperial College di Londra. «Troppo sale nella dieta, troppo poca verdura e frutta, l'abitudine al fumo, la sedentarietà e l'innalzamento dell'età media della popolazione sono alla base dell'aumento della pressione» afferma Simona Giampaoli, coordinatrice dello studio per l'Iss. Per quanto riguarda la situazione italiana, il confronto tra le due indagini dell'Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare/Health Examination Survey (1998-02 e 2008-12) mostra che, nel decennio esaminato, nella popolazione tra 35 e 74 anni la pressone sistolica media è scesa in entrambi i generi: da 135 a 132 mmHg negli uomini e da 132 a 127 mmHg nelle donne, mentre la diastolica è scesa solo nelle donne da 82 a 79 mmHg. Anche il controllo pressorio è migliorato in entrambi i generi: le donne adeguatamente trattate sono passati dall'11,5% al 26%, mentre negli uomini la variazione è stata minore, dal 7,3% al 15,5%.

The Lancet 2016. doi: 10.1016/S0140-6736(16)31919-5http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(16)31919-5/fulltext
Fonte: doctornews33

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