(18-12-2016) Fumo e mortalità , non conta il numero di sigarette
Secondo uno studio pubblicato su Jama Internal Medicine anche chi fuma moderatamente consumando non più di 10 sigarette al giorno sopravvive meno rispetto a chi invece non ha mai fumato, fornendo ulteriori prove che chi fuma non è mai al sicuro, a prescindere dal numero di "bionde" fumate. «Nonostante il fumo di tabacco sia una rilevante questione di salute pubblica in tutto il mondo responsabile di circa 5 milioni di morti l'anno, ci sono da un lato pochi dati sugli effetti a lungo termine del fumo di bassa intensità , e dall'altro una significativa percezione tra molti fumatori di essere al sicuro fumando poco» afferma Maki Inoue-Choi del National Cancer Institute a Rockville in Meryland, che assieme ai coautori ha esaminato il legame tra fumo a lungo termine di grado moderato, ossia da 1 a 10 sigarette al giorno, e rischio di morte nei fumatori attuali o pregressi.
Allo studio hanno preso parte 290.215 adulti di età compresa tra 59 e 82 anni che nel periodo dal 2004 al 2005 hanno completato il questionario del National Institutes of Health - AARP Diet and Health Study, mirato alla valutazione della quantità di sigarette fumate nell'adolescenza e in età adulta. «Nella coorte oggetto di studio i fumatori correnti erano il 7,7%, gli ex fumatori il 53,9% e chi non aveva mai fumato il 38,4%» scrivono i ricercatori, precisando che rispetto al gruppo di controllo dei non fumatori, quelli che fumavano 10 o meno sigarette al giorno avevano un rischio significativamente maggiore di morte per tutte le cause, specie per motivi legati al fumo e in particolare per il cancro del polmone. Il rischio, seppure presente, era comunque inferiore negli ex fumatori, soprattutto in chi aveva smesso in giovane età . «Questi risultati forniscono ulteriori prove che non esiste una correlazione tra sicurezza del fumatore in termini di mortalità e quantità di sigarette fumate» sottolinea Inoue-Choi. E aggiunge: «In altri termini, anche poche sigarette al giorno accorciano la sopravvivenza, e per questo l'obiettivo del fumatore pentito dovrebbe essere la sospensione del fumo e non la riduzione».
Jama Intern Med. 2016. doi: 10.1001/jamainternmed.2016.7511.https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27918784
Fonte: doctornews33
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