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Le ricerche di Gerona 2005

(09-12-2017) Cancro al seno: le relazioni sociali si associano a una prognosi migliore


Secondo uno studio pubblicato su Cancer le sopravvissute a un cancro al seno isolate dal punto di vista sociale hanno tassi di recidiva e di mortalità più elevati rispetto alle coetanee socialmente attive. Gli autori, coordinati da Candyce Kroenke, della Divisione di ricerca alla Kaiser Permanente di Oakland, California, hanno osservato inoltre un maggior beneficio derivato da alcune, ma non da altre, relazioni sociali, efficaci tra l'altro solo in pazienti di determinati gruppi etnici o specifiche fasce di età. Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno esaminato i dati riguardanti 9.267 donne con tumore al seno, allo scopo di trovare eventuali correlazioni tra prognosi e reti sociali.

«Nell'arco di un follow-up mediano di poco più di 10 anni si sono verificate 1.448 recidive di cancro a fronte di 1.521 decessi, di cui 990 causati dalla progressione del tumore primitivo» scrivono gli autori, precisando che rispetto alle donne socialmente integrate, le coetanee meno attive avevano un rischio di recidiva del 40% più elevato, un rischio di morte per cancro al seno del 60% più alto, e una mortalità per tutte le cause maggiore del 70%. Queste associazioni erano più significative nei casi di cancro in stadio I-II, e differivano a seconda dell'età, dell'etnia e del paese di origine delle pazienti. Per esempio, la presenza di legami con parenti e amici risulta essere un fattore predittivo di una più bassa mortalità tumore-specifica, ma solo nelle donne non caucasiche, mentre la presenza di un coniuge si lega a una mortalità cancro-specifica più bassa esclusivamente nelle donne bianche di età avanzata.

«È noto che la presenza di ampie reti sociali si lega a una minore mortalità generale non solo nelle popolazioni sane, ma anche nelle pazienti con cancro al seno» riprende Kroenke, spiegando che questi risultati, provenienti da un'ampia coorte di quasi 10.000 donne con cancro al seno, da un lato confermano l'influenza benefica dei legami sociali sulla recidiva e mortalità per cancro al seno, e dall'altro ne indicano la complessità. «In altri termini, non tutti i legami sociali sono utili, e non in tutte le donne» conclude l'autrice dell'articolo.

Cancer 2016. doi: 10.1002/cncr.30440.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/cncr.30440/full

Fonte: doctornews33

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