(04-01-07) I disturbi respiratori del sonno sono associati ad un aumento della mortalit? post-ictus
I disturbi respiratori del sonno sono frequenti nei pazienti con ictus.
Uno studio prospettico ha valutato i fattori di rischio cardiovascolari, il punteggio alla scala Epworth ( ESS ), la gravit? dell?ictus/eziologia e tempo d?insorgenza dell?ictus in 152 pazienti di et? media 56 anni con ictus ischemico acuto.
L?indice apnea/ipopnea ? stato determinato in media 3 giorni dopo l?insorgenza dell?ictus e 6 mesi pi? tardi ( fase subacuta ).
La ventilazione a pressione positiva ? iniziata durante la fase acuta nei pazienti con disturbi respiratori del sonno.
L?iniziale indice apnea/ipopnea era in media di 18 mesi e si ? ridotto nella fase subacuta ( p < 0.001 ).
L?et?, il diabete, l?ictus con insorgenza nel corso della notte sono risultati predittori indipendenti dell?indice di apnea/ipopnea.
Nei pazienti con indice apnea/ipopnea maggiore o uguale a 30, l?et?, il genere maschile, l?indice di massa corporea, il diabete, l?ipertensione, la malattia coronarica, il punteggio Epworth e l?eziologia macroangiopatica dell?ictus erano significativamente pi? alti o pi? comuni, rispetto ai pazienti con indice apnea/ipopnea inferiore a 10.
L?incidenza nel lungo periodo di eventi vascolari e l?outcome ( esito ) dell?ictus sono risultati simili in entrambi i gruppi.
La ventilazione a pressione positiva ? stata iniziata nel 51% e continuata in modo cronico nel 15% dei pazienti con disturbi respiratori del sonno.
La mortalit? nel lungo periodo a causa dell?ictus ? risultata associata all?indice apnea/ipopnea iniziale, all?et?, all?ipertensione, al diabete e alla malattia coronarica.
I disturbi del sonno sono comuni soprattutto nei pazienti maschi, anziani, colpiti da ictus, con diabete, con insorgenza notturna dell?ictus e macroangiopatia come causa dell?ictus.
Questi disturbi migliorano dopo la fase acuta e sono associati ad un aumento della mortalit? per ictus e possono essere trattati con ventilazione a pressione positiva in una piccola percentuale di pazienti. ( Xagena_2006 )
Bassetti CL et al, Stroke 2006; 37: 967-972
Fonte: Xagena.it
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