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Le ricerche di Gerona 2005

(19-03-2017) Occhio al cervello, fin da giovani





Il cibo può rallentare il decadimento?

Il ruolo intercorrente tra intestino – microbiota – organo adiposo e infiammazione cerebrale può accompagnare il decadimento cognitivo, fino a causare le demenze vascolari e degenerative.
Possiamo avere una lunga speranza di vita. Si potrà arrivare anche a vivere più di 100 anni.
Ma occorre gestire fin da giovani l’integrità strutturale e funzionale del nostro cervello per una vita degna di essere vissuta.
Con l’attuale alimentazione, troppo ricca di acidi grassi saturi e di carboidrati glicemici, il rischio di andare incontro al ad un progressivo decadimento cognitivo è reale e concreto.
Lo studio tra alimentazione e cervello è stato trascurato e sottovalutato negli anni.
La ricerca scientifica più attuale sta invece sviluppando una vivace produzione di interessanti ed utili ricerche. Dobbiamo “cambiare” del tutto il nostro attuale approccio all’alimentazione.



IL CERVELLO ORGANO PRINCIPALE DEL NOSTRO CORPO
Il cervello è l'organo più importante del nostro corpo.
Pesa circa 1500 grammi ed è composto da circa 100 miliardi di cellule nervose, chiamate neuroni.
Il suo peso è uguale per tutti, a prescindere dal peso corporeo che ciascuno di noi ha. Una persona che pesa 50 kg e una altra che pesa 80 kg, hanno entrambe un cervello con lo stesso peso e con le stesse richieste nutrizionali ed energetiche.
Il cervello utilizza il glucosio come sua energia.
Ma un eccesso di glicemia, uno stato di insulino resistenza (conoscere il proprio indice H.O.M.A. indice di insulino resistenza, conoscere la propria emoglobina glicata…), causa uno stato di infiammazione sistemica determinata dalle citochine, proteine infiammatorie (TNFalfa - IL1 - IL6), prodotte da tessuto adiposo bianco ipertrofico-ipossico e dai macrofagi, che a sua volta causa una neuro infiammazione cerebrale, che porta al decadimento cognitivo fino alle varie demenze.
Il morbo di Alzheimer è oggi definito un diabete di terzo tipo.
Siamo bloccati a vivere il cibo solo come apporto energetico, con il calcolo giornaliero delle Calorie! Concetti superati, utili solo al marketing pubblicitario e al gossip dietetico.



NEURONI e ADIPOCITI
Le cellule del cervello sono i neuroni, cellule perenni possono durare per tutta la nostra vita.
I neuroni sono le cellule più “vecchie” che abbiamo nel nostro corpo. Il nostro organismo si rinnova ogni giorno grazie alle cellule staminali. Noi non abbiamo più il corpo di anni fa, ma abbiamo sempre i nostri neuroni, che si sono formati nella vita uterina nella nostra mamma.
Il corpo per non morire deve rinnovarsi ogni giorno grazie alle cellule staminali.
Ma i nostri neuroni restano con noi per tutta la nostra vita. Noi possiamo eliminarli con errata alimentazione e con uno stile di vita non salutare.
Gli adipociti sono le cellule del tessuto adiposo, sono cellule perenni, possono durare per decenni. Gli adipociti si possono formare con molta più rapidità rispetto ai neuroni. Entrambe si formano dalle cellule staminali, cellule progenitrici, prodotte nel midollo osseo.
C’è uno stretto legame tra i neuroni del cervello e gli adipociti del grasso. Il rapporto tra il cervello e la massa grassa corporea è un argomento sempre più attuale nella ricerca scientifica mondiale. Cioè più grasso abbiamo e più i nostri neuroni rischiano di degenerare.
Un cervello infiammato va incontro ad un progressivo decadimento cognitivo.
Facciamo ora due prove per riflettere. Due prove semplici.



CONOSCERE PER CAMBIARE
Prendete un foglio bianco, in un solo minuto scrivete tutti i nomi di frutti che ricordate. Non un minuto di più, solo in un minuto. Se riuscite a scrivere sopra a 10 tipi di frutta, il test è ottimo. Tra 8 – 10 soglia di attenzione. Tra 5 e 8, test scarso. Sotto 5 il test è insufficiente.
Questo test valuta la fluidità verbale, il linguaggio e la memoria semantica.
Evidenzia difficoltà a “trovare” le parole, lentezza nel linguaggio, non avere il ricordo di eventi e di persone. Certo esistono esami e indagini diagnostiche più professionali, ma il test della fluidità verbale può essere un segno, da approfondire in sedi professionali neurologiche per prevenire il decadimento cognitivo.
Un altro test: avete notato una vostra eventuale variazione nella percezione di odori, profumi negli ultimi tempi rispetto al passato? Verificate se la vostra percezione degli odori, se il vostro olfatto è rimasto immutato nel tempo oppure avvertite più difficoltà a percepire gli odori, i profumi?
Una area cerebrale a decadere per prima è il bulbo olfattivo.



Fonte:

http://www.obesita.it/html/approfondimenti/it/occhio_al_cervello_fin_da_giovani.asp

Prof. Pierluigi Rossi

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