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Le ricerche di Gerona 2005

(11-01-07) 2030: la salute che verr?



Sanit? futura Un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanit? delinea lo scenario probabile a un quarto di secolo

L'Organizzazione mondiale della sanit? (Oms) ha tracciato l'identikit dei killer di domani, prevedendo quali saranno le malattie che colpiranno pi? duramente il mondo nel 2030, quando la popolazione sfiorer? gli otto miliardi di individui. Le buone notizie sono che l'aspettativa di vita aumenter? ovunque e che la mortalit? infantile si ridurr? di quasi il 50 per cento. Quelle cattive cambiano, invece, a seconda dell'area geografica presa in esame: nei Paesi ricchi sar? l'aumento dell'et? media a creare i problemi maggiori; nelle regioni a reddito medio e basso, a presentare il conto sar? la mancata soluzione di alcuni nodi la cui gravit? ? evidente gi? oggi: primo fra tutti, quello della diffusione dell'Aids. Colin Mathers e Dejan Loncar, in forze alla sede ginevrina dell' Oms, sono partiti dalle informazioni contenute nel World Health Report del 2002 e dai dati sulla crescita economica della Banca Mondiale. Le loro previsioni, pubblicate sulla rivista Plos Medicine, hanno poi tenuto conto dei dati demografici e della capacit? delle diverse aree del mondo di mettere a frutto le scoperte della medicina che nei prossimi due decenni potrebbero modificare il destino dei malati. Nei Paesi ad alto reddito, i risultati mostrano un calo nella diffusione delle malattie infettive, che vaccini, terapie mirate e regole igieniche migliori possono limitare.
Il rovescio della medaglia ? rappresentato dall'aumento della fetta pi? anziana della popolazione ?Che far? crescere l'incidenza di patologie per le quali l'et? rappresenta uno dei principali fattori di rischio, quali il morbo di Alzheimer? sottolinea Sergio Mariotti del Centro nazionale di epidemiologia dell'Istituto superiore di sanit?. Al primo posto nella classifica dei killer resteranno le malattie cardiovascolari (con infarto e ictus a causare circa un quarto dei decessi), seguite dai tumori del tratto respiratorio, dal diabete e dall'enfisema (ciascuna responsabile di circa il 5 per cento delle morti). Ma a complicarci l'esistenza fra 25 anni sar? anche una maggiore incidenza di malattie che compromettono la qualit? della vita pur senza avere un esito necessariamente letale: in questo gruppo, che comprende anche demenze, alcolismo, sordit? e artrosi, al primo posto balzer? la depressione, che aumenter? in modo significativo anche nel Secondo e Terzo mondo. ?Queste tendenze nei Paesi ricchi confermano quelle individuate da altri studi ? riprende Mariotti ?. Riassumendo, si pu? dire che saranno dominanti le malattie croniche non trasmissibili. E, con alcune importanti differenze, una tendenza verso una maggiore prevalenza di questo gruppo si nota anche nelle regioni a reddito medio e basso?. Il rapporto dell'Oms registra anche qui un aumento dell'aspettativa di vita (che per? in Africa rimarr? al di sotto dei 55 anni) e una diminuzione nella mortalit? per malattie trasmissibili quali la tubercolosi e la malaria. Ma le dimensioni dell'epidemia di Aids saranno tali da offuscare i dati positivi: dei 6 milioni e mezzo di morti che il virus Hiv provocher? ogni anno nel mondo, quasi 4 si verificheranno nell'Africa Sub-sahariana (nei Paesi ricchi invece la mortalit? per Aids potrebbe leggermente calare). Le cifre si basano sul presupposto che, entro il 2012, l'80 per cento dei malati potr? curarsi con i farmaci antiretrovirali.
?? difficile dire se questa ipotesi sia ottimistica ? commenta Mauro Moroni, responsabile della III Divisione di malattie infettive e tropicali dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano ?. Le condizioni affinch? si realizzi per? esistono: i farmaci sono efficaci e molti saranno accessibili anche ai Paesi poveri, dato che i loro brevetti saranno scaduti per il 2012; inoltre, le esperienze sul campo dimostrano che l'accettazione di queste medicine ? possibile anche in popolazioni con un livello culturale basso. Sarei meno ottimista sulle previsioni che riguardano la malaria e la tubercolosi: per la prima il vaccino ? ancora lontano, e l'urbanizzazione e il riscaldamento globale stanno creando nuovi ambienti adatti alla diffusione della zanzara che trasmette il microrganismo responsabile della malattia. Per la tubercolosi si stanno creando ceppi resistenti ai farmaci, specie nei Paesi dell'ex Urss, a causa del collasso dei sistemi sanitari?. Le previsioni ? pubblicate non a caso su Plos Medicine, un giornale accessibile gratuitamente a tutti ? hanno lo scopo di fare da guida ai politici per attuare le misure necessarie a prevenire le malattie del futuro. ?Molto si pu? fare agendo sui fattori di rischio ? riprende Mariotti ? attuando politiche atte a limitare il consumo di tabacco e l'abuso di alcol, o a prevenire l'obesit? attraverso la dieta e l'attivit? fisica?. Soltanto agire sul tabacco sortirebbe effetti importanti: in mancanza di provvedimenti drastici, l'Oms stima che nel 2030 le malattie legate al suo consumo saranno quelle che provocheranno il maggior numero di morti: ogni anno, 8 milioni e 300 mila.

Fonte. CORRIERE DELLA SERA:it

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