(28-04-2017) Il bere moderato si associa a una riduzione del rischio di molte malattie cardiovascolari
Secondo uno studio sul Bmj, primo autore Steven Bell, del Research Department of Epidemiology and Public Health dell'University College di Londra, una moderata assunzione di alcol si associa a una riduzione del rischio di molte malattie cardiovascolari, ma non di tutte. «Nel Regno Unito un moderato consumo di alcolici è considerato uguale o inferiore a 14 unità alcoliche settimanali, considerando che un bicchiere di vino al 12% da 125 ml ne contiene una e mezzo» spiegano gli autori, che hanno analizzato il legame tra alcol e malattie cardiovascolari analizzando le cartelle cliniche elettroniche di quasi due milioni di adulti britannici in buona salute parte del database CALIBER (ClinicAl research using LInked Bespoke studies and Electronic health Records). «Tutti i partecipanti non avevano malattie cardiovascolari all'inizio dello studio, e i non bevitori sono stati separati dagli ex bevitori o da quelli occasionali» precisa il ricercatore. E i risultati dimostrano che, a fronte dell'astensione completa, il consumo moderato di alcol si associa a un minor rischio di incidenza di molte, ma non di tutte, le patologie cardiovascolari, tra cui l'angina, l'insufficienza cardiaca e l'ictus ischemico. «Ma non sarebbe saggio incoraggiare le persone a bere moderatamente per ridurre il loro rischio cardiovascolare, anche perché sono noti modi più sicuri e più efficaci come l'incremento dell'attività fisica e la sospensione del fumo» chiosa l'epidemiologo, precisando che il consumo elevato di alcol aumenta il rischio di scompenso di cuore, di arresto cardiaco nonché di ictus ischemico rispetto al bere moderato, riducendo, al prezzo di ben altri effetti avversi, le probabilità di infarto o angina. E in un editoriale Kenneth Mukamal, professore associato di medicina al Beth Israel Deaconess Medical Center, Harvard Medical School di Boston, commenta: «Questo studio, pur non aggiungendo alcunché a quanto già noto, apre la strada a ricerche sempre più ampie e sofisticate tese a trasformare l'enorme mole di dati finora prodotta sull'argomento in informazioni chiare, complete, affidabili e imparziali utili a medici, ricercatori e decisori politici in tema di salute pubblica».
Bmj Published 22 March 2017 doi:
https://doi.org/10.1136/bmj.j909
http://www.bmj.com/content/356/bmj.j909
Bmj Published 22 March 2017 doi:
https://doi.org/10.1136/bmj.j1340
http://www.bmj.com/content/356/bmj.j1340
Fonte: doctornews33
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