(30-04-2017) L'esposizione al piombo nell'infanzia influenza la salute del cervello
Secondo uno studio pubblicato su Jama, i bambini che a 11 anni presentavano valori di piombo nel sangue più elevati avevano una maggiore probabilità di avere da adulti una funzione cognitiva, un quoziente intellettivo e uno status socio-economico più bassi. «L'esposizione al piombo durante l'infanzia può influenzare negativamente la salute del cervello e disturbare lo sviluppo cognitivo. Non era noto se questa perturbazione si traducesse in declino cognitivo e in traiettorie socio-economiche alterate in una età media della vita» afferma Aaron Reuben, della Duke University di Durham, che con i colleghi ha condotto lo studio per chiarire questo dubbio, utilizzando dati da un'indagine sulla salute e sul comportamento degli individui nati tra aprile 1972 e marzo 1973 a Dunedin, in Nuova Zelanda. I valori di piombo nel sangue sono stati misurati all'età di 11 anni, con il riscontro di alti livelli di esposizione tra i bambini di tutti i livelli socio-economici in questo gruppo; all'età di 38 anni l'esame è stato ripetuto sui partecipanti ancora in vita. Il valore del piombo rilevato nel sangue durante l'infanzia è stato associato a punteggi del quoziente intellettivo inferiori da adulti. Inoltre, tale valore è stato associato a un più basso status socio-economico, e, da ultimo, la relazione tra esposizione al piombo nell'infanzia e mobilità sociale verso posizioni più basse è stata parzialmente, ma significativamente mediata dal declino cognitivo conseguente all'esposizione al piombo nell'infanzia.
«I risultati indicano che l'esposizione al piombo nell'infanzia può essere collegata con esiti cognitivi e socio-economici rilevabili dopo un arco di tempo di decenni» spiegano gli autori, che poi aggiungono: «Per le comunità che hanno sperimentato eventi di esposizione collettiva al piombo e per i paesi in cui le esposizioni al piombo sono ancora regolarmente al di sopra degli standard consigliati per una buona salute, questi risultati sollevano interrogativi sulla ragionevole durata e ampiezza delle risposte pubbliche». «I risultati dello studio mostrano che questi danni prevenibili sono a lungo termine e possono impedire ai bambini di raggiungere il loro potenziale completo» commenta in un editoriale David Bellinger, della Harvard Medical School di Boston.
Jama. 2017. doi:10.1001/jama.2017.1712 http://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/10.1001/jama.2017.1712
Fonte: doctornews33
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