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Le ricerche di Gerona 2005

(14-01-07) Colelitiasi e calo ponderale




L?obesit? rappresenta uno dei fattori pi? fortemente associati alla malattia litiasica biliare ma, paradossalmente, anche la riduzione del peso corporeo (particolarmente quando ottenuta in tempi ristretti) rappresenta un riconosciuto fattore di rischio di sviluppo della calcolosi.
Molti studi hanno chiaramente dimostrato che il rischio di colelitiasi aumenta parallelamente all?aumento del peso corporeo, in particolare nelle donne (1, 2).
La prevalenza di calcoli ? due-tre volte maggiore nelle donne che eccedono di oltre il 20% il loro peso corporeo ideale o che hanno un BMI superiore a 30, arrivando fino a una prevalenza 8 volte superiore nelle donne che hanno un peso corporeo doppio di quello ideale.
L?obeso, non solo sviluppa pi? frequentemente la calcolosi, ma va anche pi? frequentemente incontro alle sue complicanze (coliche, colecistite, pancreatite) (3).
Durante il rapido calo ponderale ? ben documentata una particolarmente elevata incidenza di colelitiasi, quantificabile in:
- 11-36% quando il calo ponderale ? ottenuto con diete fortemente ipocaloriche
- 35-40% quando il calo ponderale ? ottenuto con chirurgia bariatrica

I calcoli:
- sono tanto pi? frequenti, quanto maggiore e rapido ? il calo ponderale (Fig. 1 e 2)
- si formano precocemente, gi? nei primissimi mesi di dieta
- sono spesso sintomatici (in almeno un terzo dei casi)





Quali sono i meccanismi che portano alla formazione dei calcoli biliari durante il calo ponderale?
I meccanismi fisiopatogenetici della formazione dei calcoli durante il calo ponderale non sono ancora completamente definiti. Almeno tre meccanismi principali sono comunemente chiamati in causa:
sovrasaturazione della bile, per aumentata secrezione biliare di colesterolo
riduzione del tempo di nucleazione dei cristalli di colesterolo (per aumentata secrezione di mucine e calcio)
stasi della bile in colecisti, per ipomotilit? della colecisti (la cui contrazione viene scarsamente stimolata dai pasti fortemente ipocalorici, che contengono quantit? molto basse di grassi)

Nei pazienti in sovrappeso da sottoporre a dieta ipocalorica, come negli obesi sottoposti a interventi di chirurgia bariatrica ? possibile prevenire la formazione della calcolosi colecistica?

Abbiamo almeno due possibilit? di prevenzione, eventualmente anche associabili tra loro:
1. Stimolazione della motilit? colecistica
In considerazione dei meccanismi patogenetici invocati nella formazione dei calcoli biliari durante trattamento dietetico, la prevenzione dell?ipomotilit? colecistica conseguente all?adozione di una dieta estremamente povera in grassi pu? avere un ruolo importante.
E? stato infatti dimostrato che mantenendo una quota di grassi non inferiore ai 10 gr anche nelle diete fortemente ipocaloriche, si ottiene una significativa riduzione del rischio di colelitiasi (5).
Si mantiene cos? un efficiente svuotamento della colecisti, che in parte controbilancia gli altri meccanismi litogenici che entrano in azione durante il calo ponderale.
Anche consigliare di frazionare la dieta in pi? pasti durante la giornata, nel senso di ridurre il tempo complessivo di digiuno (in particolare quello notturno), pu? contribuire a mantenere efficiente lo svuotamento della colecisti.
2. Riduzione della litogenicit? biliare
L?Acido Ursodesossicolico (UDCA) ? un sale biliare che riduce la secrezione di colesterolo nella bile e ne aumenta la solubilit? e, proprio per questo meccanismo di azione, ? stato largamente impiegato per la dissoluzione dei calcoli biliari di colesterolo. Le sue propriet? ne hanno fatto ipotizzare l?impiego nella prevenzione della formazione dei calcoli in alcuni gruppi di pazienti ad alto rischio di sviluppo di colelitiasi, come appunto i pazienti sottoposti a rapido calo ponderale. Due studi preliminari avevano dimostrato gi? oltre dieci anni or sono (6,7) che l?UDCA riduce l?incidenza di calcolosi nei pazienti sottoposti a dieta fortemente ipocalorica e in quelli sottoposti a chirurgia bariatrica.
Questa osservazione ? stata successivamente confermata da numerosi trial clinici controllati, che hanno confermato come l?UDCA, alla dose media giornaliera di 600 mg, sia altamente efficace nella prevenzione della formazione dei calcoli nei soggetti obesi che vanno incontro a rapido calo ponderale, sia esso indotto dalla dieta o dalla chirurgia bariatrica (4, 8-10) (Fig 4 e 5).





Conclusioni
I soggetti obesi sottoposti a trattamento dietetico ipocalorico o ad interventi di chirurgia bariatrica al fine di ottenere un rapido calo ponderale, sono da ritenersi a rischio particolarmente elevato di sviluppare colelitiasi.
In questi pazienti, la colelitiasi ? frequentemente sintomatica. Il trattamento con UDCA si ? dimostrato, al dosaggio giornaliero di 600 mg, altamente efficace nella prevenzione della formazione dei calcoli in questo gruppo di soggetti ad alto rischio.

Fonte: SANOFI AVENTIS S.p.A

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