(22-05-2017) Il digiuno a giorni alterni non è più efficace di una restrizione calorica quotidiana
Secondo uno studio pubblicato su Jama Internal Medicine, un regime di digiuno a giorni alternati non ha avuto come effetto maggiore aderenza, maggiore perdita di peso, più mantenimento del peso o miglioramenti degli indicatori di rischio per malattie cardiovascolari rispetto a una dieta con restrizione quotidiana delle calorie. Le diete con digiuno a giorni alternati stanno diventando molto popolari in quanto sembrano più facili da seguire per alcuni soggetti che trovano difficoltà ad aderire a una dieta tradizionale per perdere peso; purtroppo però non vi erano studi clinici randomizzati che abbiano valutato la loro reale efficacia.
«Abbiamo voluto confrontare gli effetti del digiuno a giorni alterni su perdita di peso, mantenimento del peso e indicatori di rischio di malattie cardiovascolari con gli effetti della restrizione quotidiana di calorie» afferma John Trepanowski, del Department of Kinesiology and Nutrition alla University of Illinois a Chicago, autore principale dello studio. A questo scopo, uno studio monocentrico, condotto tra ottobre 2011 e gennaio 2015, ha valutato 100 adulti obesi assegnati per un anno a 3 diversi gruppi, caratterizzati da digiuno a giorni alterni, con il 25% del fabbisogno calorico nei giorni di digiuno e il 125% del fabbisogno calorico nei giorni alternati; restrizione calorica quotidiana, con il 75% del fabbisogno calorico ogni giorno; oppure nessun intervento, come gruppo controllo.
I risultati hanno mostrato che dopo un anno la perdita di peso nel gruppo con digiuno a giorni alterni non era significativamente diversa da quella del gruppo con restrizione calorica quotidiana (rispetto al gruppo controllo: -6,8% in ciascun gruppo a 6 mesi; -6,0% vs -5,3%, rispettivamente, a 12 mesi). Gli autori sottolineano alcuni limiti dello studio, che prevedeva una fase di mantenimento di soli sei mesi. Inoltre durante lo studio il gruppo controllo non ha ricevuto la stessa attenzione rispetto al gruppo intervento, il che potrebbe costituire un fattore confondente. Infine, la potenza dello studio è risultata diminuita a causa del tasso di dropout superiore a quanto preventivato, e la possibilità di generalizzare i risultati è limitata dall'arruolamento in prevalenza di adulti obesi metabolicamente sani.
Fonte: Jama Intern Med. 2017. doi: 10.1001/jamainternmed.2017.0936 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28459931
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