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(03-06-2017) Pancreatite acuta, con alimentazione precoce benefici per i pazienti



Secondo uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine, i pazienti con pancreatite acuta che hanno assunto cibo per bocca o sono stati alimentati tramite sondino gastrico precocemente nella malattia possono avere una permanenza più breve in ospedale, senza rischi aggiuntivi. La pancreatite acuta è una delle cause più comuni di ricovero in ospedale per cause gastrointestinali. Solo negli ultimi anni i medici hanno iniziato a prendere in considerazione la possibilità di alimentare molto presto tramite alimenti solidi o liquidi durante il loro ricovero questi pazienti, che in precedenza venivano assolutamente tenuti lontani dal cibo perché si riteneva che l'infiammazione del pancreas necessitasse di digiuno per guarire. I primi tentativi di nutrire tali pazienti si sono concentrati sulla fornitura di fluidi e sostanze nutritive per via parenterale, che però può essere fonte di problemi e infezioni in pazienti vulnerabili.

«Combinando i risultati di alcuni studi clinici randomizzati che trattavano l'alimentazione precoce, e che hanno coinvolto quasi 1.000 pazienti, abbiamo riscontrato che quando le persone ricoverate con pancreatite lieve hanno ricevuto alimenti entro 48 ore dal ricovero, hanno presentato meno sintomi come nausea, dolore o vomito» afferma Valerie Vaughn, autrice principale dello studio, della University of Michigan, Stati Uniti. «Inoltre, sembra che questo metodo abbia portato a una maggiore rapidità di recupero e di dimissione dall'ospedale, senza che il rischio di essere di nuovo ricoverati per complicazioni o il pericolo di morte diventasse più alto rispetto ai pazienti che non avevano mangiato per diversi giorni dal loro ricovero. Per i pazienti con malattia più grave, l'evidenza generale era debole, ma comunque non è stato dimostrato alcun danno con la nutrizione precoce» prosegue. Secondo i ricercatori, i pazienti dovrebbero mangiare quello che si sentono, partendo dall'acqua, e, se invece il cibo solido è un problema, sarebbe bene passare al sondino gastrico; solo chi non tollera l'alimentazione in queste maniere per lunghi periodi di tempo deve essere trattato con la nutrizione parenterale. «Le persone comprendono il proprio corpo. La restrizione della dieta non è più la strada da percorrere» concludono gli autori.

Annals of Internal Medicine 2017. doi: 10.7326/M16-2533
https://dx.doi.org/10.7326/M16-2533

Fonte: doctornews33

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