(06-06-2017) Infarto miocardico, misurazione troponina cardiaca con Ecg per escluderlo
Secondo una metanalisi pubblicata su Annals of Internal Medicine, l'esecuzione di una sola misurazione di troponina cardiaca T ad alta sensibilità (hs-cTnT) e di un elettrocardiogramma nei pazienti che si presentano al pronto soccorso con dolore toracico può escludere l'infarto miocardico acuto. «Il nostro scopo era di stimare la capacità di una singola concentrazione di hs-cTnT al di sotto del limite di rilevazione, cioè <0,005 microg /L, e di un elettrocardiogramma non ischemico di escludere un infarto miocardico acuto negli adulti visti in emergenza con dolore toracico» afferma John Pickering, della University of Otago Christchurch e Christchurch Heart Institute in Nuova Zelanda, autore principale dello studio. I ricercatori hanno esaminato i dati di 11 studi prospettici da EMBASE e MEDLINE dal 2008 al 2016 che comprendevano più di 9.200 adulti presentatisi al pronto soccorso con possibile sindrome coronarica acuta e sottoposti a misurazione di hs-cTnT e a ECG. Approssimativamente il 31% dei pazienti presentava troponina al di sotto di 0,005 mg/L e nessuna nuova ischemia all'Ecg, quindi un risultato negativo, ed è stato perciò considerato a basso rischio di infarto miocardico; lo 0,5% di questi pazienti ha avuto un infarto miocardico durante l'ammissione esaminata.
La sensibilità complessiva della tecnica sperimentata era del 98,7%; il valore predittivo negativo era del 99,3%. Una singola concentrazione di hs-cTnT al di sotto del limite di rilevazione in combinazione con un Ecg non ischemico può quindi escludere con successo l'infarto miocardico in questa popolazione di pazienti. Gli autori rilevano tra le limitazioni della metanalisi la presenza di pochi studi, le variazioni nei tempi e nei metodi di riferimento per i test della troponina standard e l'eterogeneità del rischio e della prevalenza di infarto miocardico nei lavori considerati. «Questa analisi indica che un Ecg non ischemico e una singola misurazione di hs-cTnT negativi non riescono a rilevare solo circa 1 infarto su 100, e sono in grado di fornire informazioni rapide e utili per una valutazione» afferma Harlan Krumholz, redattore capo di NEJM.org
Cardiology. Ann Intern Med. 2017. doi: 10.7326/M16-2562
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28418520
Fonte: doctornews33
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