(17-01-07) Alcol protettivo in caso di trauma cranico
Nello studio si ipotizza un ruolo neuroprotettivo nei confronti delle lesioni secondarie
I pazienti che arrivano in ospedale con un trauma cranico e con un tasso alcolemico da lieve a moderato hanno una mortalit? entro un giorno inferiore rispetto a quelli che invece hanno un tasso alcolemico nullo. Alla sorprendente conclusione sono arrivati Homer C. N. Tien e colleghi del Sunnybrook Health Sciences Centre dell?Universit? di Toronto analizzando le cartelle cliniche di 1158 pazienti consecutivi con una diagnosi di trauma di I livello e lesioni cerebrali tra il 1988 e il 2003.
Il consumo di alcol rappresenta il maggior fattore di rischio per traumi, secondo quanto riportato nell?articolo apparso sulla rivista ?Archives of Surgery?. Da un terzo a met? di tutti i pazienti ricoverati con un trauma sono intossicati al momento dell?incidente. Tuttavia, non ? chiaro l?effetto dell?alcol sul recupero dei pazienti dopo un incidente con un trauma cranico e lesioni cerebrali, una delle principali cause di morte tra i giovani.
Alcuni studi effettuati sull?uomo e sull?animale hanno suggerito che l?alcol possa avere un ruolo neuroprotettivo, impedendo alla lesione di peggiorare una volta verificatasi.
Dei pazienti considerati, 315 avevano una concentrazione alcolica nel sangue da bassa a moderata (da 0 a 230 milligrammi per decilitro); 103 avevano un tasso alto (230 milligrammi per decilitro o pi? alto); 403 sono morti in ospedale. Coloro che avevano un tasso da lieve a moderato avevano anche una probabilit? di decesso in ospedale entro il primo giorno inferiore a quelli con tasso nullo (27,9 per cento contro il 36,3 per cento). Da tenere conto, tuttavia, che i soggetti in cui il tasso alcolemico era elevato sono risultati quelli con la mortalit? pi? alta.
Anche astraendo dagli altri fattori che avrebbero potuto avere influenza sul rischio di morte ? gravit? delle lesioni, trasfusioni di sangue e circostanze dell?incidente ? il tasso alcolemico lieve e moderato ? risultato ancora associato a un minore rischio di morte.
Secondo gli autori, il risultato ? dovuto al fatto che probabilmente l?alcol ? in grado di proteggere il cervello dai danni secondari che avvengono quando le cellule nervose danneggiate continuano a essere deprivate di ossigeno.
Fonte. LE SCIENZE ON LINE
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