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Le ricerche di Gerona 2005

(29-06-2017) Droni con defibrillatori più veloci dei servizi di emergenza nel fornire assistenza



Nel caso di arresti cardiaci simulati fuori ospedale, un drone che trasportava un defibrillatore è arrivato sul luogo dove necessitava il soccorso con un guadagno di circa 16 minuti di tempo rispetto ai servizi medici di emergenza. È quanto si legge in una lettera di ricerca pubblicata su Jama. «L'arresto cardiaco che avviene fuori dall'ospedale negli Stati Uniti presenta un basso tasso di sopravvivenza, intorno all'8-10%» afferma Andreas Claesson, del Karolinska Institutet di Stoccolma, primo autore della lettera che poi prosegue: «La riduzione del tempo necessario per attivare il defibrillatore è il fattore più importante per aumentare la sopravvivenza stessa. I droni possono essere attivati e inviati a un indirizzo fornito da chi chiama il numero di emergenza e possono portare un defibrillatore esterno automatizzato in modo che qualcuno lì presente possa utilizzarlo». I ricercatori hanno voluto valutare se i droni riducessero i tempi di risposta in una situazione di vita reale confrontando in interventi simulati il tempo di consegna di un defibrillatore da parte di un dispositivo completamente autonomo con i tempi di uscita dei servizi medici di emergenza. Per lo studio è stato sviluppato un drone certificato dall'Agenzia svedese dei trasporti che è stato dotato di un defibrillatore automatico e collocato in una stazione dei vigili del fuoco in un comune a nord di Stoccolma; il dispositivo era munito di un sistema di posizionamento (GPS), una videocamera ad alta definizione e un sistema software di pilota automatico integrato. Nel mese di ottobre 2016 il drone è stato inviato con voli non a vista in luoghi dove tra il 2006 e il 2014 erano avvenuti arresti cardiaci al di fuori dall'ospedale entro un raggio di circa 10 km dalla stazione dei pompieri. Sono stati eseguiti diciotto voli operati a distanza con una distanza media di circa tre km e il drone è arrivato più rapidamente dei servizi medici di emergenza in tutti i casi, con una riduzione media nel tempo di risposta di 16 minuti e 39 secondi.

«È probabile che il risparmio di 16 minuti sia clinicamente importante, tuttavia, sono necessari ulteriori test di prova, lo sviluppo tecnologico e una valutazione dell'integrazione con centri di spedizione e amministratori del traffico aereo» dicono gli autori che poi concludono: «Inoltre devono essere studiati gli esiti degli arresti cardiaci trattati con l'utilizzo del defibrillatore consegnato dal drone da parte dei presenti rispetto alla rianimazione da parte del personale di soccorso di emergenza».

Jama 2017. doi:10.1001/jama.2017.3957 http://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/10.1001/jama.2017.3957

Fonte: doctornews33

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