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Le ricerche di Gerona 2005

(01-07-2017)Una terapia promettente per allontanare le cellule tumorali dal midollo osseo



Secondo quanto riportato su Blood Advances, è stato sviluppato un approccio in due direzioni per il trattamento dei tumori ematologici: attaccare direttamente le cellule tumorali e/o spingerle dall'ambiente nutriente del midollo osseo verso i flussi periferici, dove sono più vulnerabili, ad esempio, alla chemioterapia. Le constatazioni di più studi preclinici in vivo indicano che questa terapia potrebbe potenzialmente trattare diversi tipi di tumori, inclusi il linfoma non-Hodgkin, il mieloma multiplo e la leucemia mieloide acuta. «Una delle principali limitazioni che vediamo nel trattamento dei tumori del sangue è la mancata eliminazione delle cellule tumorali dal midollo osseo» spiega Flavia Pernasetti, di Pfizer Oncology Research and Development, che poi aggiunge: «Poiché il midollo osseo permette alle cellule tumorali di prosperare, rimuovere queste cellule è un passo essenziale nel trattamento efficace di queste malattie. Non solo il nostro approccio ha il potenziale per fare allontanare queste cellule dal midollo, rendendole più suscettibili agli standard di cura, ma è destinato ad attaccare anche direttamente le cellule tumorali».

I ricercatori hanno focalizzato il loro approccio su meccanismi che potrebbero eliminare il cancro dal midollo; per questo hanno preso in considerazione il recettore di chemochine CXCR4 e il suo ligando CXCL12. Hanno poi creato un anticorpo (PF06747143) che non solo sposta le cellule in un ambiente meno protettivo, dove possono essere uccise da altri trattamenti, ma che è in grado di attaccare le cellule e ucciderle direttamente, come dimostrato in ambito preclinico. I ricercatori hanno osservato l'efficacia dell'anticorpo da solo o in combinazione con la chemioterapia standard in modelli sperimentali di linfoma non-Hodgkin, mieloma multiplo e leucemia mieloide acuta. In tutti i casi, il trattamento che coinvolgeva l'anticorpo, sia da solo che in combinazione con la chemioterapia, sembrava eliminare più cellule tumorali rispetto alla cura standard. Notevole successo è stato osservato nella leucemia mieloide acuta. Quando l'anticorpo è stato usato come terapia autonoma, i ricercatori hanno visto una riduzione del 95,9% delle cellule tumorali; quando è stato utilizzato accanto agli agenti chemioterapici standard daunorubicina e citarabina in un modello di leucemia mieloide acuta resistente ai trattamenti, il 99,7% delle cellule tumorali è stato ucciso.

Fonte: Blood Advances 2017. doi: 10.1182/bloodadvances.2016003921 http://www.bloodadvances.org/content/1/15/1088
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