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(02-07-2017) Olio di cocco aumenta colesterolo “cattivo” più del burro



(Reuters Health) – La prossima volta che vi recherete al supermercato a comprare un pacco di biscotti o merendine e l’occhio cadrà inesorabilmente sull’elenco degli ingredienti in etichetta, la parola “olio di cocco” potrebbe scoraggiarvi dal portare a termine l’acquisto, almeno così dovrebbe essere secondo l’American Heart Association (AHA), l’associazione scientifica dei cardiologi americani. Il motivo? A detta degli esperti l’olio di cocco aumenterebbe il colesterolo cattivo (LDL) tanto quanto altri alimenti ad alto contenuto di grassi saturi come il burro. Anzi, nelle nuove raccomandazioni alimentari della AHA, viene evidenziato che il burro contiene meno grassi saturi (63%) rispetto all’olio di cocco (82%). L’AHA raccomanda, dunque, di preferire all’olio di cocco i grassi polinsaturi dell’olio di oliva, specialmente extra-vergine, di mais, soia e arachidi. “Sostituire i grassi saturi con i polinsaturi ha un doppio effetto positivo perché un tipo di grasso che causa le malattie cardiache viene ridotto mentre viene consumato un tipo di grasso che aiuta a prevenirle”, dice Frank Sacks, ricercatore presso l’Harvard T.H. Chan School of Public Health in Boston, autore principale del rapporto. L’associazione dei cardiologi americani – in una revisione di diversi studi randomizzati controllati pubblicata su Circulation – afferma che sostituire i grassi saturi con oli vegetali polinsaturi riduce il rischio di malattie cardiovascolari circa del 30%. Per la salute ottimale di cuore e circolazione, l’AHA raccomanda un’alimentazione basata sulla dieta mediterranea, dunque oli vegetali insaturi, noci, frutta, verdure, prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi, cereali integrali, pesci e pollame. Bisognerebbe, inoltre, ridurre la quantità di carne rossa, così come alimenti e bevande ad alto contenuto di zuccheri e sale.

Fonte: Circulation 2017

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