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(03-07-2017) Medicina: ictus, nutrizione adeguata fondamentale per recupero


ADNKronos Salute


Roma, 26 giu. (AdnKronos Salute) - Il ruolo della nutrizione clinica come strumento strategico per diminuire il rischio di morte, complicanze, infezioni, recupero funzionale, tempi di ospedalizzazione per le persone colpite da ictus, un evento cardiovascolare che interessa circa 200.000 pazienti ogni anno solo in Italia. Ed è una delle prime 3 cause di morte nei paesi industrializzati. Un buono stato di nutrizione, con un apporto di macro e micronutrienti essenziali, ha mostrato benefici come un percorso riabilitativo più veloce e agevole. Lo ricordano gli esperti della Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo (Sinuc), riunita a Firenze, da oggi fino al 28 giugno, in occasione del 2° Congresso nazionale. L'appello della Sinuc porre particolare attenzione alla valutazione dello stato di nutrizione parte del team di lavoro delle stroke unit.

La misurazione dei parametri antropometrici come altezza e peso e le analisi biochimiche, infatti, sono fondamentali per stabilire se esista un 'rischio nutrizionale'. Anche le linee guida del 2016 stabiliscono che questa valutazione faccia parte dei protocolli diagnostico-terapeutici e che siano messi in atto entro 24-48 ore dal ricovero con controlli periodici. Nelle Stroke Unit quindi dovrebbe essere presente il nutrizionista in maniera routinaria. "Il supporto nutrizionale nella fase acuta è funzionale a stabilire l’esistenza di uno stato di malnutrizione precedente o a prevenirla, a scongiurare squilibri elettrolitici (gli elettroliti come sodio e potassio sono sostanze necessarie al corretto funzionamento delle cellule) e ad evitare carenze di specifici minerali o vitamine", spiega Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc.

"Va poi scelto - continua - il tipo di nutrizione da somministrare, in funzione ad esempio del fatto che il paziente abbia la capacità di deglutire normalmente. Quasi la metà dei pazienti con ictus infatti soffrè di disfagia, ossia la difficoltà di controllare i muscoli della deglutizione con le conseguenti difficoltà ad alimentarsi. E la malnutrizione è direttamente correlata a un esito peggiore a sei mesi dall’evento". Muscaritoli ricorda come "già nel nostro primo congresso avevamo lanciato l’allarme malnutrizione: tra il 50 e il 60% degli anziani 'over 65' risulta malnutrito al momento del ricovero in ospedale (per qualsiasi causa), uno su tre fra i più giovani, e la degenza ospedaliera tende a peggiorare questa condizione. Se poi il paziente presenta criticità legate alla capacità di alimentarsi, si rende necessario uno stretto monitoraggio".

Nel corso del congresso Sinuc di Firenze diversi saranno i temi affrontati, come la necessità di curare insieme diabete e obesità. Nella stragrande maggioranza dei casi, il diabete tipo 2 si associa a eccedenza ponderale tanto che, negli ultimi anni, è stato coniato il termine di 'diabesità'. La chirurgia bariatrica per il calo di peso ha un effetto metabolico poiché ha dimostrato la sua efficacia nel migliorare il controllo glicemico nei pazienti diabetici, indipendentemente dall’effetto sul peso.

Gli esperti si confronteranno anche sulla nutrizione adeguata per il raggiungimento del picco di massa ossea, per il mantenimento della massa ossea durante l'età adulta e soprattutto per il controllo della perdita ossea con l'avanzare dell'età. "Le fonti alimentari di calcio (latte e latticini) devono essere l’opzione di prima scelta", sottolinea a sua volta Muscaritoli, "mentre i supplementi sono indicati per i soggetti ad alto rischio". Si parlerà anche dello 'tsunami ossidativo' per il 30% degli italiani sportivi occasionali che si sottopongono a tour de force. A seconda di 'come' viene effettuato l’esercizio fisico, infatti, può trasformarsi da prezioso strumento di prevenzione a fattore di rischio per la salute. Un eccesso di attività fisica può determinare un aumento dei radicali liberi e dello stress ossidativo che le normali difese dell’organismo non riescono a fronteggiare.

Nella tavola rotonda conclusiva del congresso, infine, si tratterà il delicato tema di tumori e fine vita. "Nel 20% dei casi i problemi metabolico-nutrizionali possono costituire una 'malattia nella malattia'. La perdita di peso può essere causata da perdita di appetito; difficoltà a deglutire il cibo; ostruzione al passaggio del cibo in un tratto dell’apparato digerente; alterata capacità di digerire o assorbire i cibi; conseguenze delle terapia antineoplastiche (nausea, vomito, diarrea, infiammazioni del cavo orale dovute a chemio o radioterapia o alla chirurgia); ansia, paura e depressione", conclude Muscaritoli sottolineando che per prevenire la perdita di peso e di forza fisica possono essere realizzati virtualmente tutti i tipi di trattamento nutrizionale, a partire dalla prescrizione di un'adeguata dieta alimentare, all’integrazione con prodotti specifici per bocca, fino alla nutrizione artificiale, parenterale o enterale in ospedale o a domicilio. infatti, può trasformarsi da prezioso strumento di prevenzione a fattore di rischio per la salute. Un eccesso di attività fisica può determinare un aumento dei radicali liberi e dello stress ossidativo che le normali difese dell’organismo non riescono a fronteggiare.

Nella tavola rotonda conclusiva del congresso, infine, si tratterà il delicato tema di tumori e fine vita. "Nel 20% dei casi i problemi metabolico-nutrizionali possono costituire una 'malattia nella malattia'. La perdita di peso può essere causata da perdita di appetito; difficoltà a deglutire il cibo; ostruzione al passaggio del cibo in un tratto dell’apparato digerente; alterata capacità di digerire o assorbire i cibi; conseguenze delle terapia antineoplastiche (nausea, vomito, diarrea, infiammazioni del cavo orale dovute a chemio o radioterapia o alla chirurgia); ansia, paura e depressione", conclude Muscaritoli sottolineando che per prevenire la perdita di peso e di forza fisica possono essere realizzati virtualmente tutti i tipi di trattamento nutrizionale, a partire dalla prescrizione di un'adeguata dieta alimentare, all’integrazione con prodotti specifici per bocca, fino alla nutrizione artificiale, parenterale o enterale in ospedale o a domicilio.

Fonte: http://www.univadis.it/medical-news/76/Medicina-ictus-nutrizione-adeguata-fondamentale-per-recupero?utm_source=newsletter+email&utm_medium=email&utm_campaign=medical+updates+-+daily+with+banner&utm_content=1476361&utm_term=automated_daily

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