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Le ricerche di Gerona 2005

(22-07-2017) L'assunzione di capsule contenenti placenta disidratata pone rischi di infezione



Le neomamme devono evitare di assumere capsule contenenti la loro placenta essiccata, ed è necessario che gli operatori sanitari le avvertano dei rischi a cui possono andare incontro nel caso seguano questa pratica per la quale non si hanno prove scientifiche di beneficio, informa l'agenzia statunitense Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nel suo Morbidity and Mortality Weekly Report (Mmwr). «L'agenzia sta chiedendo ai medici nelle comunità di indagare sul fatto che le madri abbiano o meno assunto questo tipo di compresse nei casi di infezione da streptococco di gruppo B in fase tardiva nei neonati» spiega Genevieve Buser, del Providence Health System di Portland, autrice principale dell'avvertimento. Questa preoccupazione ha avuto origine da un fatto verificatosi nel mese di settembre, quando un neonato ha sviluppato una batteriemia da streptococco B precoce ed è stata dimesso dopo aver completato un trattamento con ampicillina. Cinque giorni dopo, il bambino è stato di nuovo ricoverato in ospedale per un'infezione da streptococco B a insorgenza tardiva, e chiedendo informazioni alla madre si è scoperto che aveva assunto capsule contenenti la sua placenta secca preparate da un'azienda su commissione.

Un campione delle capsule è stato messo in coltura e ha rivelato un ceppo di streptococco b; gli isolati di patogeno estratti dalla capsula contenente la placenta essiccata e dal sangue del bambino erano indistinguibili all'elettroforesi su gel in campo pulsato. I ricercatori hanno riscontrato che l'azienda che procede a incapsulare la placenta chiede alle madri di segnalare infezioni da Hiv, epatite, herpes, clamidia, sifilide e malattia di Lyme, ma non domanda informazioni sulle infezioni insorte durante e dopo il parto. Il Cdc afferma che il processo di disidratazione utilizzato per la preparazione della capsula potrebbe non aver raggiunto una temperatura abbastanza elevata o non averla mantenuta sufficientemente a lungo per ridurre la conta batterica dello streptococco. Consumare le capsule contaminate può aver aumentato la carica batterica intestinale della madre e aver causato la colonizzazione della pelle, provocando alla fine la trasmissione del batterio al neonato.

Mmwr Morb Mortal Wkly Rep. 2017. doi: 10.15585/mmwr.mm6625a4 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28662016
Fonte: Doctornews33

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