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Le ricerche di Gerona 2005

(20-09-2017) In uomini oltre i 60 anni, senza sintomi di decadimento cognitivo, l’assunzione di vitamina E e selenio non risulta efficace per la pre



Kryscio RJ, Abner EL, Caban-Holt A, Lovell M, Goodman P, Darke AK, Yee M, Crowley J, Schmitt FA
JAMA Neurol. 2017 Mar 20. doi: 10.1001/jamaneurol.2016.5778. [Epub ahead of print]

L’azione antiossidante della vitamina E e del selenio è stata oggetto di numerose ricerche, volte a definirne gli effetti nei confronti del decadimento cognitivo, a partire dalla forma lieve iniziale (Mild Cognitive Impairment o MCI) fino alla demenza di Alzheimer, i cui risultati sono sempre controversi.
L’ultimo contributo viene dallo studio (PREADViSE, Prevention of Alzheimer’s Disease by Vitamin E and Selenium), che ha coinvolto 7540 uomini 60enni al momento dell’inclusione, seguiti per un periodo di tempo prolungato suddivisi in quattro bracci in base al tipo di trattamento: un primo gruppo ha ricevuto vitamina E (400 UI/die), il secondo selenio (200 mcg/die), il terzo un’associazione di vitamina E e selenio e il quarto un prodotto placebo. Tutti hanno assunto il trattamento assegnato per una media di 5,4 anni. Successivamente, un sottogruppo di 3786 uomini ha accettato di essere seguito per altri sei anni.
Al termine dello studio, i risultati sono stati chiari: nel gruppo di controllo (trattato con placebo), l’incidenza di demenza di Alzheimer è stata del 4,6 %, ha raggiunto il 4,0% tra i soggetti supplementati con vitamina E, il 4,2% nel gruppo che aveva assunto selenio e il 5,0% tra coloro che erano stati supplementati con l’associazione dei due antiossidanti.
I ricercatori concludono che, in base ai risultati ottenuti, non ci sono elementi a supporto di una supplementazione con vitamina E e selenio per la prevenzione della demenza di Alzheimer, almeno in soggetti con le caratteristiche di quelli inclusi in questi studio e seguendo le modalità e i tempi di assunzione descritti.

Fonte: nutritionfoundationofitaly

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