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Le ricerche di Gerona 2005

(20-12-2017) Alcol e fattori metabolici agiscono insieme nel causare danni epatici gravi





Secondo un nuovo studio pubblicato su Hepatology, il consumo di alcol e i fattori metabolici agiscono sinergicamente sull'aumento del rischio di malattia epatica grave nella popolazione generale. «I nostri risultati indicano che più componenti della sindrome metabolica influenzano il rischio di grave malattia del fegato in concomitanza con il consumo di alcol a livelli che sono ritenuti non dannosi per il fegato» affermaFredrik Åberg, dello Helsinki University Hospital, in Finlandia, che ha diretto il gruppo di lavoro. Per studiare quali fattori metabolici fossero in grado di prevedere meglio le complicanze epatiche, i ricercatori hanno esaminato i dati di follow-up su ricoveri, mortalità e cancro legati al fegato dai registri nazionali per 6.732 individui senza malattia epatica che hanno partecipato allo Health 2000 Study. In totale 84 persone sono andate incontro a un grave evento epatico durante il follow-up proseguito fino al 2013. Età avanzata, genere femminile, consumo di alcol, diabete, colesterolo Ldl e resistenza all'insulina erano tra i fattori predittivi di eventi al fegato. Tra le persone che hanno consumato quantità maggiori di alcol, il diabete era l'unico fattore predittivo. Tra chi aveva consumato meno alcol o era astemio, diventavano invece importanti fattori predittivi età avanzata, uso di alcool, fumo, obesità addominale, colesterolo Ldl e resistenza all'insulina.

Gli autori sottolineano che la malattia epatica alcolica (Ald) e la malattia epatica non alcolica (Nafld) sono attualmente considerate entità separate, distinte da una soglia arbitraria di assunzione media di alcol. Questo approccio diagnostico presuppone che l'assunzione di alcol non influisca sul corso della malattia epatica non alcolica e che la sindrome metabolica, che caratterizza questa patologia, non sia un fattore della malattia epatica alcolica. Questo studio rivela invece che l'alcol è un fattore di rischio rilevante anche quando il consumo è nei limiti attualmente utilizzati per separare le due forme di malattia. «Suggeriamo che la malattia del fegato non sia considerata in termini di mutua esclusività di malattia epatica alcolica e non alcolica, perché in un gran numero di pazienti con malattia del fegato è difficile, e talvolta impossibile, separare l'effetto dell'alcol dall'effetto dei fattori metabolici» concludono gli autori.

Hepatology 2017. DOI: 10.1002/hep.29631
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29164643

Fonte: doctornews33

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