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Le ricerche di Gerona 2005

(07-01-2018) Malattie autoimmuni e disturbi alimentari: nuove conferme per l'associazione






Secondo uno studio effettuato su bambini e adolescenti e pubblicato su Pediatrics, le malattie autoimmuni e i disturbi autoinfiammatori aumentano il rischio dello sviluppo di un disturbo alimentare e, a sua volta, l'insorgenza di un disturbo alimentare aumenta il rischio di una successiva malattia autoimmune. «Comprendere il ruolo dei disturbi del sistema immunitario nell'eziologia e nella patogenesi dei disturbi alimentari potrebbe portare a nuovi target terapeutici» affermaCynthia Bulik, della University of North Carolina a Chapel Hill, USA, autrice principale dello studio, che ha incluso 930.977 bambini e adolescenti nati in Danimarca tra il 1989 e il 2006, con follow-up fino al 2012.

Nel periodo di studio una malattia autoimmune o autoinfiammatoria è stata diagnosticata in 25.984 bambini, e questo sottogruppo ha presentato rischi significativamente più elevati di disturbi alimentari, precisamente il 36% in più per l'anoressia nervosa, il 73% per la bulimia nervosa, il 72% per il disturbo alimentare non specificato e il 50% per qualsiasi disturbo alimentare. Le malattie autoimmuni con coinvolgimento gastrointestinale sono state associate a un rischio più elevato del 74% di anoressia nervosa e a un rischio più alto del 148% di disturbo non specificato, mentre le malattie autoinfiammatorie hanno aumentato il rischio di disturbo non specificato del 179%. L'anoressia nervosa e il disturbo alimentare non specificato erano anche significativamente associati con lo sviluppo successivo di una malattia autoimmune o autoinfiammatoria.

Inoltre, gli adolescenti che avevano un genitore con diagnosi di malattia autoimmune o autoinfiammatoria presentavano probabilità più elevate di sviluppare un disturbo alimentare, aumentate del 13% per l'anoressia nervosa, del 29% per la bulimia nervosa, del 27% per il disturbo non specificato e del 19% per qualsiasi disturbo alimentare. Gli autori concludono che, nonostante sia possibile che alcuni mediatori ambientali non misurati, come la nutrizione e l'esposizione al fumo nell'ambiente familiare o l'aumento dei livelli di stress nella famiglia, possano spiegare le associazioni osservate, le associazioni biologiche di malattie autoimmuni e autoinfiammatorie con disturbi alimentari stanno diventando sempre più chiare.

Fonte: Pediatics 2017. Doi: 10.1542/peds.2017-3060http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2017/11/07/peds.2016-2089

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