(10-01-2018) Diabete 2, calcio nelle coronarie è un buon predittore del rischio cardiovascolare
I punteggi indicatori del calcio nell'arteria coronaria (CAC) possono predire in maniera migliore rispetto ai punteggi tradizionali, come quello di Framingham, il rischio di una malattia cardiovascolare nei pazienti con diabete di tipo 2, secondo uno studio pubblicato su Jama Cardiology. «Questa conclusione si basa su una nuova analisi dei dati relativi ai partecipanti allo studio Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (Mesa). I risultati indicano che le persone con diabete o sindrome metabolica sono un gruppo piuttosto eterogeneo, e che il diabete in particolare potrebbe non dover essere gestito in maniera così pesante come fosse una malattia coronarica» spiega Shaista Malik, della University of California, Irvine, autrice principale dello studio. I ricercatori hanno esaminato i dati di 6.751 uomini e donne di etnie diverse e di età compresa tra 45 e 84 anni senza malattia cardiovascolare nota. I pazienti sono stati sottoposti a una tomografia computerizzata cardiaca a fascio di elettroni per determinare il livello di CAC e sono stati suddivisi in quattro gruppi in base ai punteggi ottenuti (0, 1-99, 100-399 e >400). Al basale, il 13,0% dei partecipanti era affetto da diabete, il 26% da sindrome metabolica e il 61% da nessuno dei due. L'endpoint primario era un evento coronarico (infarto miocardico, arresto cardiaco con rianimazione o morte per malattia coronarica). L'endpoint secondario era invece un evento cardiovascolare aterosclerotico incidente (evento coronarico e ictus fatale o non fatale). Durante un follow-up medio di 11 anni, tra gli 881 partecipanti con diabete si sono verificati 84 eventi coronarici e 135 eventi cardiovascolari aterosclerotici. Tra i 1.738 partecipanti con sindrome metabolica, sono stati osservati invece 115 eventi coronarici e 175 eventi cardiovascolari aterosclerotici. Il 37% dei pazienti con diabete, il 45% di quelli con sindrome metabolica e il 55% degli altri pazienti avevano un punteggio CAC di base pari a 0, e questo punteggio era associato a un basso rischio di eventi coronarici a 10 anni (2,3% nei pazienti con sindrome metabolica e 3,7% nei pazienti con diabete), indipendentemente dalla durata del diabete, dall'uso di insulina o dal controllo glicemico. «Studi prospettici che focalizzino l'intensità del trattamento del diabete basandosi su misure oggettive di aterosclerosi subclinica potranno migliorare la personalizzazione delle terapie preventive» concludono gli autori.
Jama Cardiology 2017. Doi:10.1001/jamacardio.2017.4191https://jamanetwork.com/journals/jamacardiology/article-abstract/2661160
Fonte: doctornews33
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