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Le ricerche di Gerona 2005

(30-01-07) Obesita': Girovita 'Fuori Misura' Per 13 Mln Italiani, Ridurlo Dimezza Rischi Cuore



ADN Kronos -


Girovita 'fuori misura' per 13 milioni di italiani. Una volta su quattro a esibire le 'maniglie dell'amore' sono connazionali 25-44enni e, a sorpresa, il problema colpisce soprattutto le donne (65% dei casi) e puo' comparire addirittura nei bimbi di 10 anni. A 'prendere le misure' sono i dati di un'indagine Gfk-Eurisko su 5 mila over 14 della Penisola. E il dato e' allarmante, avvertono gli esperti, perche' ''la presenza di grasso addominale in eccesso puo' aumentare anche del 40% i rischi per cuore e arterie''. Lo confermano i primi risultati dello studio Idea, condotto su quasi 177 mila adulti in 10 regioni mondiali con la collaborazione di oltre 6.400 medici di famiglia. Complessivamente sono state coinvolte 63 nazioni, Italia compresa (circa 600 camici bianchi e 7.600 persone).

Anche se i numeri nazionali di Idea verranno illustrati in giugno al congresso della Societa' italiana dell'obesita' (Sio), dai primi dati - anticipati al meeting dell'American College of Cardiology e illustrati oggi a Milano - risulta che nel Sud Europa (area in cui rientra l'Italia), il 45% degli abitanti ha un girovita superiore ai valori soglia di 102 centimetri nel maschio e 88 nella femmina. Una percentuale che si impenna al 75% considerando i valori proposti dall'International Diabetes Federation-Idf (94 e 80 cm). ''Invecchiando il rischio cardiovascolare aumenta, e in particolare triplica ogni 16 anni che passano - ha ricordato Michele Carruba, presidente Sio e coordinatore di Idea in Italia - Ma se contro l'eta' che avanza non si puo' far nulla, controllare le insidie dei chili di troppo e' possibile: gli obesi gravi che riducono il girovita di 14 o di 15 centimetri (14 o 15 chili persi), a seconda che si tratti di uomini o donne, dimezzano infatti il proprio rischio cardiovascolare''. E piu' in generale, ''riducendo del 10% il proprio peso, la mortalita' cardiovascolare si abbatte almeno del 30%, mentre quella per diabete e per ogni causa almeno del 20%''. Canada, America Latina, Europa settentrionale, Europa del Sud, Europa orientale, Africa, Medio Oriente, Est Asia, Ovest Asia e Australia sono le macro-regioni analizzate dallo studio Idea. Da qui la 'mappa' globale dell'obesita' addominale: su scala mondiale, escludendo gli esili asiatici, si aggira intorno al 40% con il Medio Oriente primo nella classifica delle vittime della pancia 'a canotto'. Ma se si prendono per buoni i valori della Idf, ad avere un girovita a rischio e' il 65% della popolazione extra-asiatica e il 40% di quella asiatica. ''E poiche' un aumento della circonferenza addominale pari a 14 centimetri negli uomini e a 14,9 nelle donne accresce il rischio cardiovascolare dal 21 al 40% - ha precisato Carruba - perdere altrettanti centimetri o chili significa quasi dimezzare il pericolo''.

Ma attenzione. ''L'aver identificato nel girovita il vero indicatore 'chiave' del rischio cardiovascolare - ha avvertito lo specialista - ci portera' ben presto a correggere i numeri dell'obesita' in Italia, finora calcolati in base all'indice di massa corporea (Bmi) che ci permetteva di individuare un 33,4% di connazionali in sovrappeso e un 9% di obesi''. E purtroppo la correzione sara' al rialzo: ''Solo nei 35-74enni, si passera' per gli uomini da un 18 a un 24% di obesi, mentre nelle donne si salira' dal 22 al 37%''. Insomma, ''e' ormai chiaro - ha proseguito Carruba - che non tutte le cellule di grasso sono pericolose nello stesso modo. Il grasso sottocutaneo, tipico per esempio delle donne che in gravidanza ingrassano sui fianchi, non comporta alcun pericolo e anzi secondo alcuni avrebbe persino effetti positivi. Gli adipociti viscerali si comportano invece come un vero e proprio organo endocrino, liberando in circolo sostanze in grado di interferire negativamente con la salute di vari apparati tra cui quello cardiovascolare''. Alle 'maniglie dell'amore' si associano cioe' uno stato di infiammazione cronica e un aumento degli acidi grassi nel sangue, che scatena una condizione chiamata insulino-resistenza e 'anticamera' del diabete di tipo 2.

Per difendersi da queste conseguenze, il medico di base puo' essere quindi un valido alleato. ''Misurando il girovita in tutti i pazienti di pari eta', peso, altezza e pressione arteriosa - ha commentato Ovidio Brignoli, vice presidente della Societa' italiana di medicina generale (Simg) - il medico di famiglia rappresenta il primo 'attore' di una corretta prevenzione''. Le cui regole d'oro sono rappresentate da ''un'ora di passeggiata al giorno e dal recupero della dieta mediterranea frugale (carboidrati, pochi grassi e molte fibre) tipica dell'Italia di 20-30 anni fa'', ha suggerito Roberto Vettor, professore di Medicina interna all'universita' di Padova. L'esperto ha evidenziato inoltre che gli adipociti 'mattoni' costituenti del grasso addominale, e in particolare i loro recettori CB1 degli endocannabinoidi, hanno assunto ''grande importanza come 'bersaglio' di farmaci mirati''. .

Fonte: Adnkronos Salute

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