(07-02-2018) Carboidrati, grassi e mortalitÃ
Il consiglio dietetico unanimemente accettato è quello di ridurre l’apporto di grassi totali (non più del 30% dell’apporto energetico totale) e di grassi saturi in particolare (non più del 10%): tale raccomandazione si basa su dati di alcuni studi osservazionali realizzati anni fa in USA e in Europa.
Una metanalisi recente, però, non ha riscontrato alcuna associazione, diretta o inversa, tra assunzione di acidi grassi e mortalità o eventi cardio-vascolari, per cui sono state analizzate accuratamente le diete di oltre 135.000 soggetti in 18 paesi distribuiti sui 5 continenti.
Tutti i partecipanti sono stati catalogati in quintili basati sulla percentuale di apporto energetico fornito dai grassi alimentari (totali, saturi e insaturi), dalle proteine e dai carboidrati.
Il follow-up medio è stato di 7.4 anni, e dopo i dovuti aggiustamenti in base all’educazione, all’abitudine al fumo, all’attività fisica, al diabete, alle condizioni demografiche ed all’apporto energetico totale si è constatato che una maggiore assunzione di carboidrati si associa ad una maggiore mortalità globale e ad una maggiore mortalità da eventi cardio-vascolari, ma non ad una maggiore incidenza di eventi cardio-vascolari stessi.
All’opposto, una maggiore introduzione di acidi grassi (di qualsiasi tipo) ha comportato una minore mortalità globale e da causa cardio-vascolare e non si è associata ad un aumento di eventi cardio-vascolari (a parte un’associazione inversa tra acidi grassi saturi e stroke).
Bibliografia
Fonte: Dehghan M et al. Associations of fats and carbohydrate intake with cardiovascular disease and mortality in 18 countries from five continents (PURE): A prospective cohort study. Lancet 2017 Aug 28
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