(26-03-2018) Declino cognitivo lieve, trattamento nutrizionale efficace per contrastare la progressione
Un trattamento nutrizionale specifico iniziato immediatamente dopo la conferma diagnostica di declino cognitivo lieve e proseguito per almeno 2 anni, può concretamente contribuire a preservare il tessuto cerebrale, stabilizzare le funzioni cognitive e la capacità di svolgere le normali attività quotidiane. Sono questi i risultati incoraggianti dello studio LipiDiDiet, pubblicato sul finire dell'anno scorso su Lancet Neurology e rilanciato ieri in una conferenza stampa a Milano organizzata da Nutricia Italia. Lo studio, che ha coinvolto 311 pazienti con Alzheimer in stadio iniziale in 11 centri in Finlandia, Germania, Olanda e Svezia, fa parte di un progetto di ampio respiro che gode del supporto dell'Unione Europea. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere per 24 mesi la miscela di nutrienti, Souvenaid, a base di "Fortasyn Connect", composto clinicamente testato di acidi grassi essenziali, vitamine e altri nutrienti o un composto di controllo isocalorico. Evidenti i benefici della miscela brevettata con nutrienti attivi, tra cui acidi grassi omega-3, colina, uridina monofostato, fosfolipidi, antiossidanti e vitamine del gruppo B.
In particolare i pazienti presentavano un minore peggioramento (45%) sulla scala CDR-SB (Clinical Dementia Rating-Sum of Box), che determina lo stadio di progressione della malattia valutando le attività pratiche della vita quotidiana. Inoltre, hanno mostrato una minore atrofia cerebrale, con una differenza del 26% per l'ippocampo e del 16% per il volume ventricolare, rispetto al gruppo di controllo. «I risultati di questo studio sono ancora più importanti se si pensa che non esistono a oggi delle terapie farmacologiche per il trattamento del Declino Cognitivo Lieve. In un simile contesto, avere un trattamento di "farmaco-nutrizione" efficace, quale è Souvenaid, è di primaria importanza per la gestione del paziente» ha commentato nel corso della conferenza stampaStefano Cappa, Presidente della SINdem, Associazione autonoma aderente alla Sin (Società Italiana di Neurologia) per le demenze. «La farmaco-nutrizione rappresenta una nuova frontiera che coniuga i benefici di un trattamento nutrizionale specifico e altamente tollerato con l'efficacia validata da studi clinici, tipici di un farmaco» ha aggiunto. «Il Declino Cognitivo Lieve» ha sottolineatoMarco Trabucchi, Presidente dell'Associazione Italiana di Psicogeriatria «non può essere definito una malattia, ma un disturbo diagnosticato attraverso esami e test specifici. Può essere un campanello di allarme per il successivo sviluppo di demenze più importanti. Questo non vuol dire che tutti coloro che ricevono una diagnosi di Declino Cognitivo Lieve svilupperanno malattie come l'Alzheimer, ma è fondamentale sapere che intervenendo tempestivamente si può prevenire l'aggravamento della condizione e contrastarne la progressione».
Fonte: doctornews33
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