(05-04-2018) Microbioma intestinale, non solo antibiotici. Ecco i farmaci che interferiscono
Un farmaco su quattro inibisce la crescita di batteri nell'intestino umano, causando effetti indesiderati simili a quelli degli antibiotici e probabilmente promuovendo la resistenza agli antibiotici stessi, secondo uno studio pubblicato su Nature. Il team di ricerca ha sottoposto a screening più di 1.000 farmaci in commercio testandone gli effetti su 40 specie batteriche presenti nell'intestino umano, e ha trovato che più di un quarto dei medicinali non antibiotici (250 su 923) ha influito sulla crescita di almeno una specie batterica nel microbioma. «Nell'ultimo decennio, è diventato chiaro che il microbioma influisce sulla salute umana, ed è noto che gli antibiotici hanno un grande impatto sul microbioma, provocando per esempio effetti indesiderati gastrointestinali. Recentemente, è stato dimostrato che anche alcuni farmaci non antibiotici comunemente in uso possono causare cambiamenti nella composizione del microbioma intestinale, ma fino a ora la piena portata di questo fenomeno era sconosciuta» affermanoPeer Bork,Kiran Patil,Nassos TypaseGeorg Zellerdell'EMBL, laboratorio di ricerca con più sedi in Europa, che hanno guidato diversi gruppi di lavoro fondamentali per lo studio.
«Questo cambiamento nella composizione dei nostri batteri intestinali contribuisce a creare effetti collaterali dei farmaci, ma potrebbe anche fare parte dell'azione benefica del farmaco stesso» commenta inoltre Peer Bork. Kiran Patil dal canto suo aggiunge: «Dobbiamo studiare attentamente queste relazioni, poiché tale conoscenza potrebbe migliorare notevolmente la nostra comprensione riguardo l'efficacia dei farmaci esistenti». Lo studio evidenzia anche il rischio in precedenza non considerato che il consumo di farmaci non antibiotici possa promuovere la resistenza agli antibiotici, dal momento che i meccanismi generali di resistenza dei batteri ai farmaci di altre classi e agli antibiotici sembrano in gran parte sovrapporsi. Chiaramente, sottolineano gli autori, non tutti i farmaci avranno un impatto sui batteri intestinali e non tutte le resistenze saranno comuni. «Siamo entusiasti di proseguire nelle esplorazioni sulle interazioni farmaco-microbioma in complesse comunità microbiche intestinali, in quanto ciò ci aiuterà a capire perché a volte le persone rispondono in maniera diversa allo stesso farmaco e a progettare percorsi mirati per terapie farmacologiche personalizzate» conclude Georg Zeller.
Nature doi:10.1038/nature25979
https://www.nature.com/articles/nature25979
Fonte: doctornews33
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