(07-04-2018) Latte artificiale? Se contiene soia rischio effetti ormoni bimbi
(Reuters Health) – I latti formulati contenenti soia potrebbero avere effetti ormonali sulle neonate. È quanto ha evidenziato una ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism e coordinata da Margaret Adgent, del Vanderbilt University Medical Center di Nashville, nel Tennessee.
La premessa
“Sosteniamo fortemente l’allattamento al seno, come suggerito dall’American Academy of Pediatrics – ha sottolineato la ricercatrice – E per coloro che scelgono un latte in polvere, come indicato anche dai pediatri, non dovrebbero essere raccomandati quelli di soia, se non in rari casi come la galattosemia e il deficit ereditario di lattasiâ€. Secondo gli autori, l’esposizione ai composti che distruggono il sistema endocrino nelle prime fasi di vita potrebbe influenzare lo sviluppo riproduttivo. E i livelli di genisteina, una sostanza presente nella soia, misurati nel siero dei bambini alimentati con latte contenente soia, sarebbero equivalenti a quelli associati a problemi riproduttivi evidenziati in uno studio sugli animali da laboratorio.
Lo studio
Nello studio Infant Feeding and Early Development, i ricercatori hanno arruolato coppie madri-figli che avevano già deciso come alimentare i propri bambini, mantenendo questo metodo in modo esclusivo fino a 28 settimane per i figli maschi, o 36 settimane per le figlie femmine. L’analisi avrebbe incluso 102 bambini alimentati con latti formulati contenenti soia, 111 contenenti latte vaccino e 70 allattati al seno.
I risultati
Sarebbe emerso che l’indice di maturazione delle cellule vaginali sarebbe stato significativamente più elevato nelle bambine che ricevevano latti formulati contenenti soia rispetto a quelli alimentati con latte vaccino, e l’involuzione uterina sarebbe stata più lenta. “Questo lavoro supporta l’ipotesi che i composti con attività estrogenica producono risposte simili agli estrogeni nei bambiniâ€, ha spiegato Adgent. “Le differenze evidenziate in questo studio non sembrerebbero essere di interesse clinico e le potenziali conseguenze a lungo termine di questi cambiamenti sono ad oggi sconosciuteâ€, ha precisato l’esperta, aggiungendo che dal momento che si tratta del primo studio di questo tipo “ha bisogno di essere replicatoâ€.
Fonte: Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism
di Anne Harding
Nutrieprevieni.it
News
In evidenza
"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."
Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.
Informazioni utili
-
Ricette a zona
-
Tabelle nutrizionali
-
Tabella composizione corporea
-
ABC della nutrizione