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Le ricerche di Gerona 2005

(25-06-2018) Il vino migliora il controllo glicemico a seconda dell'assetto genetico





Un bicchiere di vino rosso a cena aiuta i malati di diabete di tipo 2 a migliorare sia il colesterolo sia la salute del cuore, secondo i risultati di uno studio controllato e randomizzato pubblicato su Annals of Internal Medicine e svolto dai ricercatori della Ben-Gurion University del Negev (Bgu). Ma non è tutto: dai risultati del trial biennale, il CArdiovaSCulAr Diabetes and Ethanol (Cascade), emerge che a seconda dell'assetto genetico individuale nella metabolizzazione lenta o veloce dell'etanolo, sia il vino rosso sia quello bianco possono migliorare o meno il controllo glicemico. Le persone con diabete di tipo 2 sono più suscettibili allo sviluppo di malattie cardiovascolari rispetto alla popolazione generale e hanno livelli più bassi di colesterolo Hdl, ma nonostante l'enorme numero di studi osservazionali finora svolti le raccomandazioni cliniche per il consumo moderato di alcol nei diabetici restano controverse, anche a causa della mancanza di studi randomizzati e controllati a lungo termine, considerati il "Sacro Graal" della medicina basata sull'evidenza. «Partendo dalla valutazione degli effetti e della sicurezza di un consumo moderato di alcol nei diabetici, abbiamo cercato di capire se avesse una qualche importanza anche il tipo di vino consumato» esordisceIris Shai, coordinatrice dello studio e membro del Dipartimento di sanità pubblica alla Facoltà di scienze della salute della Bgu. E i risultati indicano che il vino rosso ha una migliore capacità del bianco nel migliorare il profilo metabolico complessivo dei diabetici, principalmente aumentando il colesterolo Hdl e riducendo il rapporto tra colesterolo totale e Hdl. «L'assunzione moderata di vino rosso tra i diabetici ben controllati come parte di una dieta sana diminuisce moderatamente il rischio cardio-metabolico» scrivono i ricercatori, che durante i loro studi hanno scoperto un altro aspetto interessante del consumo di vino: solo nei diabetici che metabolizzano l'alcol in modo lento il vino può migliorare il controllo glicemico, mentre nei metabolizzatori rapidi ciò non avviene. «La velocità del metabolismo dell'etanolo dipende dall'assetto genetico personale» spiega l'autrice, precisando che circa uno su cinque partecipanti allo studio è risultato un veloce metabolizzatore, e che nei diabetici il vino di entrambi i tipi non ha avuto alcun effetto sulla pressione arteriosa, sulla funzione epatica o sull'adiposità, pur migliorando la qualità del sonno rispetto all'acqua.

Al Cascade hanno preso parte 224 pazienti con diabete di tipo 2 ben controllato di età fra 45 e 75 anni, in genere non bevitori, gradualmente avviati a un moderato consumo di vino come parte di una dieta sana. Il trial è stato completato dopo due anni con un tasso di adesione senza precedenti, pari a ben l'87% dei pazienti che avevano iniziato. «Le differenze tra vino rosso e bianco non confermano la nostra ipotesi iniziale che gli effetti benefici di vino sono mediati in gran parte dall'alcol» riprendeShai, precisando che 150 ml di vino rosso o bianco contengono circa 17 grammi di etanolo e 120 chilocalorie. Il rosso, invece, contiene fenoli totali sette volte più elevati del bianco e livelli di resveratrolo da 4 a 13 volte maggiori. «Questi dati suggeriscono che l'etanolo ha un ruolo importante nel metabolismo del glucosio, mentre gli effetti cardiovascolari del vino rosso coinvolgono componenti non alcoliche» concludono i ricercatori.

Ann Intern Med. 2015. doi:10.7326/M14-1650
http://annals.org/article.aspx?articleid=2456121

Fonte: doctornews33

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