Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(11-03-07) OBESI SINASCE O SI DIVENTA?





Si ? obesi sin dalla nascita o ancor prima di nascere a causa dell?esposizione del feto a composti chimici presenti nell?utero della madre . Questa ? la provocatoria tesi emersa durante l?ultima conferenza annuale dell?American Association for the Advancement of Science tenutasi in California.

Secondo quanto affermano alcuni ricercatori, l?esposizione del feto alle numerose sostanze chimiche presenti nella plastica, e con cui la madre verrebbe a contatto tutti i giorni, sarebbe alla base dell?enorme incidenza di obesit? attuale rispetto al passato.

Alcune ricerche compiute sugli animali sembrano sostenere tale ipotesi. Il bisfenolo A ad esempio, un estrogeno non-steroideo utilizzato nel rivestimento interno dei cibi in scatola, nei cartoni del latte e in molte bottiglie di plastica, ? in grado di causare un iniziale rallentamento della crescita nei topi, per poi provocare un aumento spregiudicato del loro peso corporeo, che raddoppia in soli 7 giorni.

?Individui esposti al bisfenolo A possono mangiare le stesse cose e fare la stessa attivit? fisica degli individui con metabolismo normale, ma probabilmente diventeranno obesi mentre gli altri rimarranno magri?, ha dichiarato Frederick von Saal, autore della ricerca.

Ma la plastica non ? la sola colpevole. Bruce Blumberg, dell?Universit? della California Irvine, ha analizzato a fondo gli effetti dello stagno-tributile (TBT), uno dei composti organici dello stagno presente nei prodotti fungicidi utilizzati nei raccolti, nelle tubature dell?acqua e nell?industria tessile. Secondo Blumberg tale composto interferirebbe con il normale processo di formazione del grasso nel nostro corpo, favorendo un meccanismo di iperattivit? che porterebbe all?ingrassamento.
?E? plausibile e provocatorio associare il recente incremento nell?incidenza dell?obesit? con un crescente aumento nell?uso dei composti chimici avvenuto negli ultimi 40 anni? ha dichiarato Blumberg?.

Bench? molte ricerche sugli animali sembrino provare l?incidenza di tali composti sul normale sviluppo a livello fetale, ? tuttavia prematuro ammettere il loro ruolo nell?obesit? sia infantile che adulta. Soltanto studi a lungo termine sull?uomo potranno infatti verificare tali ipotesi, consentendoci magari di affrontare la condanna all?obesit? con qualche fetta di torta in pi?...

Fonte: Enter the obesogen. The Economist
stefano massarelli

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili