(03-04-07) Cuori da proteggere
Ultimo aggiornamento 09/03/07ua questo trend negativo, in Italia fra 10 anni l`infarto mander? in tilt il Servizio Sanitario Nazionale. Non ci saranno pi? soldi e risorse per curare i malati, soprattutto quelli anziani e quelli a rischio. E? tempo di una nuova strategia di prevenzione cardiovascolare, che convinca gli Italiani sempre pi? pigri a camminare, sempre pi? grassi ad essere accorti a tavola e a spegnere definitivamente le sigarette." ? l?appello che lancia il professor Massimo Volpe presidente della Societ? Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) e Direttore della Cattedra di Cardiologia alla II Facolt? di Medicina - Sant?Andrea Universit? La Sapienza di Roma.
Secondo gli ultimi dati disponibili sono oltre 120mila gli italiani, uomini e donne, colpiti da infarto acuto del miocardio. Ma il numero ? destinato a crescere, fino a raddoppiare drammaticamente fra pochissimi anni. Gli esperti hanno calcolato l?incidenza delle malattie cardiovascolari fra 10 anni, giungendo alla conclusione che riguarder? oltre 240mila persone entro il 2017.
Lo studio presentato al congresso Siprec disegna la carta geografica del cuore regione per regione e lancia un appello alle istituzioni: se non si cambiano scelte politiche e stili di vita le previsioni degli esperti si dimostreranno valide.
Epidemiologia critica
In Italia muoiono d`infarto 40 uomini e 27 donne ogni diecimila abitanti. ? la Campania la regione dove si registrano pi? decessi; ma le Marche hanno il primato positivo per gli uomini, mentre il Veneto e l?Emilia Romagna detengono quello femminile.
In generale le malattie cardiovascolari sono la causa di morte nel 44 per cento di tutti i decessi registrati in un anno; l`infarto da solo ? responsabile del 28 per cento dei decessi su base nazionale.
Ad oggi, un caso di infarto costa in media al SSN tremila Euro, ci? significa che la spesa totale ? di circa 3 miliardi e 514 milioni di Euro. E questo senza considerare i costi aggiuntivi generati dai trattamenti per la gestione successiva all`attacco acuto. Se l`incidenza continuer? a crescere secondo le previsioni della Siprec, ? facile immaginare che i costi diventeranno insostenibili, e il problema si presenter? prima del 2017, in quelle regioni in cui le disponibilit? finanziarie sono, gi? oggi, fortemente sbilanciate sul fronte delle patologie cardiovascolari.
Elisabetta Lucchesini
(V Conferenza nazionale SIPREC. Genova, 8 marzo 2007
Fonte: Dati Osserva Salute 2006, Siprec 2006, Ministero della Salute
2003, Istat 2006)
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