(28-04-07) Barriere anticancro costruite a tavola
Verso una carta del rischio oncologico. Primi risultati
di Adriana Albini
Si pu? proteggere il proprio corpo e "scoraggiare" i tumori. Questa ? una prassi importante particolarmente nell'anziano, in quanto i tumori sono spesso funzione dell'et?. La maggior parte degli oncologi sperimentali e clinici studiano la terapia e la prevenzione soprattutto guardando alle cellule neoplastiche. Ma un seme germoglia solo se il terreno ? pronto ad accoglierlo. Se proviamo a paragonare il tumore al seme, si pu? prevenirne l'insediamento prima di dover "diserbare" con interventi pi? invasivi e magari tossici. Il nostro organismo come la natura, si pu? considerare un ambiente, costituito da tessuti organi, cellule, proteine e molte altre molecole. Esistono abitudini di vita che possono danneggiarlo: il fumo, l'alcool, lo stress, la sedentariet?, il soprappeso, la cattiva alimentazione, certi ormoni, altre che sanno mantenerlo sano: l'esercizio fisico, alcuni tipi di dieta, stare attenti al peso e al cosiddetto "body mass index", smettere di fumare, moderare l'esposizione ai raggi solari, e molte altre. L'arma vincente contro il cancro potrebbe essere una prevenzione mirata all'organismo prima ancora che alla neoplasia. La vita sana ? una barriera naturale contro il cancro. Lo studio - sostenuto dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) - ? stato appena pubblicato sulla rivista "Nature Reviews on Cancer", ed ?, sorprendentemente, la prima volta che la parola "chemioprevenzione" viene combinata al termine "microambiente".
La prevenzione farmacologica ha raggiunto risultati eclatanti in cardiologia. Con la somministrazione di ACE-inibitori, di beta-bloccanti e di statine si ? riusciti a diminuire fortemente la mortalit? per malattie cardiovascolari.
L'aspetto di prevenzione e microambiente, in cui i cardiologi sono fortissimi, ? affascinante ed efficace, e deve essere trasferita alle neoplasie. Si calcola che implementando la prevenzione si potrebbero salvare dal cancro milioni di vite. Oltre alle abitudini di vita e alla dieta si possono anche ricavare, studiare e modificare dei prodotti derivati da cibi e bevande e farne dei veri e propri "farmaci" di origine naturale.
Quali sono alcuni dei cibi e bevande che contengono sostanze chemiopreventive? Ad esempio: i pomodori, che sono ricchi di licopene, gli agrumi con le pectine e i terpeni, la soia con il fitoestrogeno genisteina, i cavolini di Bruxelles e broccoli con indolo-3-carbinolo e sulforafano, alcuni condimenti e spezie come l'olio di oliva, il curry con la curcumina, il peperoncino rosso con la capsaicina, l'aglio, il pesce con gli acidi omega tre. Tra le bevande: spremute di frutta fresca, the verde, con i suoi flavonoidi, ma anche mezzo bicchiere di vino rosso, ricco di resveratrolo, o una birra amara, con lo xantoumolo. Spesso le sostanze di origine fitochimica che agiscono da chemiopreventive hanno attivit? di antiossidanti e di neutralizzazione dei radicali liberi.
Il nostro laboratorio ha in particolare analizzato gli effetti di alcune sostanze derivate dalla dieta sulle cellule del microambiente addette alla formazione dei vasi sanguigni, le cellule endoteliali. Abbiamo messo a punto una specie di "nutrigenomica" del microambiente studiando quali geni delle cellule vascolari venissero modificate da componenti alimentari. Le sostanze gi? esaminate da noi e di cui sappiamo gli effetti molecolari sono: l'epigallo catechina gallato (un tannino del t? verde), lo xantoumolo (un flavonoide del luppolo), la cisteina, alcuni retinoidi, la curcumina del curry, l'iperico della radice di san giovanni e molte altre. Abbiamo anche scoperto quali geni sono modificati durante l'invecchiamento della cellula endoteliale e presenteremo dati preliminari su questa indagine per la prima volta al convegno sulla Terza et?.
In base ai paralleli con il cardiovascolare proponiamo anche di mettere a punto un indice di rischio per il tumore, che possa diventare quantitativo, mimandolo dalla "scorecard" proposta dalla societ? europea di cardiologia. Qui anticipiamo alcuni dei fattori di rischio che verranno combinati tra loro. Il primo ? proprio l'et?, poi sesso (le donne hanno una mortalit? per tumore inferiore agli uomini), fumo, obesit?, et? della prima gravidanza, stato ormonale, uso di alcuni farmaci (terapia ormonale sostitutiva, aspirina, statine etc), oltre alla predisposizione genetica e familiarit?.
* Resp. ricerca oncologica IRCCS Multimedica, Milano
Fonte: Repubblica.it
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