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Le ricerche di Gerona 2005

(30-05-07) Rischio cuore aumenta del 30% per chi russa



E non solo: chi soffre di apnea ostruttiva notturna va pi? facilmente incontro anche a diabete. Ma i rimedi ci sono
Russano e improvvisamente smettono di respirare per qualche secondo, si svegliano centinaia di volte ogni notte, dormicchiano di giorno e rischiano grosso per la salute: chi soffre delle cosiddette apnee ostruttive notturne ha una probabilit? trenta volte maggiore, rispetto a chi non le ha, di andare incontro, nel giro di cinque anni, a un attacco cardiaco e a morte, si ammala con maggiore frequenza di diabete di tipo secondo e ha incidenti d?auto, spesso gravi, anche se soffre di forme lievi di malattia. Cattivissime notizie che arrivano dall?International Conference dell?American Thoracic Society in corso a San Francisco.
CINQUE ANNI - Che l?apnea ostruttiva notturna comportasse un maggiore rischio di infarto era noto, ma il nuovo studio, condotto su 1.123 pazienti da ricercatori della Yale University, nel Connecticut, ha preso in considerazione pazienti con forme gravi ed ? durato cinque anni, un tempo sufficiente per quantificare non soltanto la probabilit? di infarto, ma anche di morte (aumentata appunto del 30 per cento), escludendo altri fattori di rischio. Il suggerimento per le persone che russano, hanno frequenti periodi di arresto del respiro e lamentano sonnolenza durante il giorno ? quello di rivolgersi al medico. Per una corretta diagnosi ed eventualmente per la terapia. ?Ci sono evidenze ? ha commentato Neomi Shah della Yale University che se il disturbo ? appropriatamente trattato, il rischio pu? ridursi?. La cura pi? efficace ? una tecnica chiamata Cpap, sigla inglese che sta a significare pressione continua positiva: consente, mentre il paziente dorme, di immettere, attraverso una maschera, aria nelle vie aeree e di mantenerle aperte. Responsabile del disturbo ? infatti un restringimento o addirittura un collasso di queste ultime che ostacola il passaggio dell?aria.
PIU? DIABETE - L?apnea notturna stimola nell?organismo una reazione da stress chiamata ?combatti o scappa? durante la quale diminuisce la quantit? di sangue pompata nel cuore. Se questa situazione si combina con un ridotto apporto di ossigeno dovuto ai frequenti arresti del respiro pu? privare il muscolo cardiaco di ossigeno sufficiente e renderlo quindi pi? vulnerabile. Durante la reazione ?combatti o scappa? viene anche prodotto pi? ormone cortisolo e questo potrebbe giustificare l? aumentato rischio, per chi soffre di apnee, di sviluppare un diabete di tipo secondo. Sempre a San Francisco i ricercatori della Yale University hanno presentato una ricerca su quasi 600 pazienti, seguiti per oltre sei anni, dimostrando che questo rischio aumenta di due volte e mezza. Il cortisolo, infatti, determina una resistenza all?insulina e una intolleranza al glucosio, condizioni prediabetiche che, se non trattate, possono portare alla malattia vera e propria. Si tratta ora di verificare se il trattamento con Cpap pu? prevenire o migliorare il diabete.
INCIDENTI STRADALI - Questo trattamento pu? invece ridurre il rischio di incidenti, anch?esso aumentato in questi pazienti. Un ultimo studio presentato a San Francisco e condotto a Vancouver ha analizzato per la prima volta anche la gravit? degli incidenti. Se il rischio aumenta in generale di due volte, per chi ha apnee notturne rispetto a chi non le ha, quello per incidenti gravi con danni personali aumenta da tre a cinque volte. E aumenta anche per chi soffre di forme lievi del disturbo. Un ultimo dato: mentre di solito gli uomini hanno pi? incidenti delle donne, quando entrambi soffrono di apnee notturne, il rischio si bilancia.

Adriana Bazzi

Fonte: CORRIERE DELLA SERA.it

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