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Le ricerche di Gerona 2005

(15-01-06) CON POCHE CALORIE IL CUORE SI MANTIENE PIU' GIOVANE DI 15 ANNI



ROMA - Ridurre le calorie, soprattutto quelle ''vuote'' (prive di vitamine e sali presenti nell'alimentazione grassa e troppo raffinata), aiuta a mantenere il cuore piu' giovane, anche di 15 anni, rispetto a chi mangia di piu' e sceglie soprattutto cibi non sani.

Questo non significa un'alimentazione di stenti che invece deve esser nutriente, con cereali integrali, legumi, pesce, olio di oliva e frutta.

Lo studio, coordinato da Luigi Fontana, ricercatore dell'Istituto Superiore di Sanita' e pubblicato oggi on line su PubMed, mostra per la prima volta nell'uomo gli effetti della dieta ipocalorica sull'invecchiamento del cuore.

Un'alimentazione a basso contenuto calorico, ma con il giusto apporto di tutti i nutrienti essenziali, rallenta infatti nell'uomo l'invecchiamento dell'organo.

Lo studio, progettato e coordinato da Luigi Fontana, ricercatore presso il Dipartimento di Sanita' Alimentare ed Animale dell'Istituto Superiore di Sanita' e condotto presso il Centro di Nutrizione Umana della Washington University School of Medicine (St. Louis, Missouri, USA), verra' pubblicato il prossimo 17 gennaio sul Journal of American College of Cardiology.

Un lavoro che si inserisce nel quadro degli studi diretti alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, ha spiegato Enrico Garaci presidente dell'ISS. I ricercatori hanno preso in esame 25 volontari sani che, nella convinzione di poter vivere piu' a lungo e sani, per circa 7 anni hanno praticato (e praticano tuttora) una dieta ipocalorica (in media 1700 calorie al di'), ma ricca di proteine (1.8 g/Kg/die) e di tutte le vitamine, i sali minerali e i micronutrienti essenziali.

Il gruppo di controllo era costituito da altrettanti individui che praticavano una tipica dieta occidentale, ricca di cibi raffinati e processati: all'incirca 2.500 calorie al giorno, di cui il 17% fornito dalle proteine, il 52% dai carboidrati e il 31% dai grassi. La dose quotidiana di sale era inferiore nel primo gruppo (circa 2.6 grammi rispetto ai 3.4 grammi nel gruppo di controllo).

Nessuno fumava, assumeva anti-ipertensivi o farmaci per abbassare la quantita' di lipidi nel sangue o soffriva di malattie croniche.

Che le diete ipocaloriche allungassero anche del 50% la vita negli animali da esperimento era cosa ben nota. Nulla tuttavia si sapeva sinora sull'effetto di un'alimentazione a basso contenuto calorico, ma con il giusto apporto dei nutrienti essenziali.

''Il cuore di chi pratica un regime equilibrato di restrizione calorica e' piu' giovane, elastico ed efficiente di quello di persone che seguono una tipica dieta occidentale caratterizzata da un elevato apporto calorico'' spiega il ricercatore, fino a sembrare di 15 anni piu' giovane.

''Questi dati sono eccitanti - continua il ricercatore - poiche' se il cuore di queste persone e' piu' giovane ed efficiente, molto probabilmente anche gli altri tessuti lo sono. Purtroppo per altri organi cardine come il cervello non abbiamo ancora strumenti diagnostici in grado di darci una stima della loro eta' biologica''.

Mangiar meno e meglio, dunque, favorisce la longevita', aiutando oltretutto ad invecchiare in salute. Attenzione pero': ''la restrizione calorica - conclude Fontana - deve essere associata ad una dieta bilanciata e ricca di nutrienti, oltre che ad una regolare attivita' fisica, perche' ridurre le calorie mangiando male causa gravi malattie ed accelera l'invecchiamento. Non serve a nulla, quindi, mangiare meta' hamburger o mezzo cartone di patatine fritte, ne' bere mezza lattina di una delle tante bevande zuccherate in commercio.

Meglio preferire ai cibi industriali raffinati e particolarmente elaborati, quelli naturali e meno processati quali verdure, cereali integrali, legumi, pesce, olio di oliva e frutta: gli alimenti cardine, insomma, della nostra Dieta Mediterranea''.


Fonte: Ansa.it

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