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Le ricerche di Gerona 2005

(06-09-07) Meglio in fattoria



Qualche tormento in meno, un po' di libert? in pi? e un cibo decisamente migliore. Negli allevamenti biologici, gli animali hanno sicuramente maggiori chance di benessere, almeno in teoria. I regolamenti europei bandiscono del tutto pratiche crudeli - e tipiche degli allevamenti convenzionali - come il taglio dei denti, del becco e la tarpatura delle ali dei polli. Altre pratiche sono ammesse, ma con qualche limitazione. ...
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Hanno pi? antiossidanti, pi? nutrienti e meno sostanze tossiche. Dopo anni di dubbi e controversie, le ricerche concordano. A chiudere la diatriba sono alcuni studi recentissimi che, con un rigore mai raggiunto in precedenza, hanno analizzato la composizione di frutta e verdura biologiche, scoprendole diverse dai prodotti convenzionali. Queste virt?, per?, sono emerse solo dopo anni di risultati contraddittori, e grazie ad analisi effettuate in condizioni ipercontrollate. Nel mondo reale, quello in cui facciamo la spesa, le garanzie di qualit? sono assai minori. Ecco perch?.

Uno studio, in particolare, pubblicato a giugno, lascia poco spazio ai dubbi. I ricercatori della University of California-Davis, hanno misurato la concentrazione di flavonoidi (sostanze antiossidanti) in pomodori bio e non, raccolti fra il 1994 e il 2004 nell'ambito di uno studio ultradecennale che sta confrontando decine di sistemi di coltivazione diversi. Grazie alla accuratezza dei metodi impiegati, la supremazia del biologico ? emersa con chiarezza. Di media, i pomodori bio avevano il 97 per cento in pi? di canferolo, il 79 per cento in pi? di quercetina e il 31 in pi? di naringina. Per la prima volta, poi, si ? potuto notare che la qualit? del suolo bio migliora nel tempo, e con essa i suoi prodotti.

Non solo: vari studi pubblicati lo scorso marzo mostrano che pesche, mele e kiwi biologici hanno consistenza maggiore, e pi? sostanze nutritive e antiossidanti quali zuccheri, vitamina C, beta carotene e polifenoli. Il che conferma ricerche precedenti, comprese quelle del nostro Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, che nel 2002 ha rilevato la superiorit? nutritiva di pesche, pere, susine e arance biologiche. Non ? per? ancora chiaro perch?. I pomodori studiati a Davis suggeriscono che la qualit? del terreno sia un fattore chiave. Ma non sembra essere il solo. La polpa dei frutti bio contiene meno acqua, ed ? quindi pi? ricca di nutrienti. Le variet? scelte per la coltivazione, inoltre, sono spesso pi? pregiate. E si ipotizza che le piante bio siano meno pigre delle altre: non potendo contare su pesticidi e fertilizzanti artificiali, sono costrette a produrre da sole molte pi? sostanze protettive.


Questo suggeriscono i test in provetta e i confronti fatti tra specie selezionate e isolate dentro un asettico centro scientifico. Invece nel commercio quotidiano da un lato ci sono il trasporto (in che condizioni?), la conservazione, lo sbarco sui mercati e le conseguenti manipolazioni e, dall'altro, c'? l'enorme differenza tra una pianta e l'altra. Cos? nessuno sa dire con certezza quanto quello che acquistiamo abbia le stesse virt? delle piante da laboratorio. "La concentrazione di vitamine e nutrienti in frutta e verdura dipende da molti fattori difficili da controllare", spiega Franco Weibel del Research Institute of Organic Agricolture di Frick, in Svizzera, punto di riferimento mondiale per la ricerca nel settore. Pu? variare, ad esempio, con la zona di provenienza, il periodo di raccolta e i metodi di conservazione. "Persino i frutti colti da una stessa pianta sono diversi, a causa della differente posizione ed esposizione al sole", spiega Weibel: "Se io prendo a caso dei prodotti bio e convenzionali dai banchi del mercato, non posso essere sicuro di trovarvi differenze nutritive rilevanti".

Mangiare bio ci rende dunque pi? sani? A rigor di logica, una maggiore quantit? di antiossidanti dovrebbe far bene. Ma non esistono studi che attestino una salute pi? robusta in chi mangia biologico. Spiega Weibel: "In ogni caso, il bio non andrebbe considerato alla stregua di una medicina. Le virt? del biologico sono pi? generali, legate al suo essere un nutrimento pi? bilanciato e privo di residui chimici nocivi". Che i prodotti bio siano meno inquinati, ? fuor di dubbio. Ma non c'? una prova scientifica che tale purezza porti vantaggi significativi per la salute. "La scienza suggerisce che i residui di pesticidi nel cibo convenzionale siano inoffensivi. E non esistono, per ora, prove del contrario. Sta al consumatore decidere se crederci o no", riconosce Weibel. Veri o presunti che siano, i rischi legati ai pesticidi sono aggirati mangiando biologico. Non solo indirettamente, evitando l'inquinamento, ma anche direttamente, evitando l'ingestione di sostanze potenzialmente tossiche. Uno studio del 2005 ha rilevato nelle urine dei bambini americani tracce di pesticidi, che scomparivano quasi del tutto se essi si nutrivano per pochi giorni con alimenti biologici.

Fonte: Repubblica

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