(26-01-06) Emicrania e lesioni cerebrali subcliniche
Negli ultimi anni i risultati ottenuti nel campo della conoscenza sull'emicrania hanno permesso di affrontare questo disturbo encefalico impiegando nuove e pi? efficaci strategie terapeutiche. L'Organizzazione Mondiale della Sanit? (OMS) considera un giorno passato con emicrania severa ai pi? alti livelli di disabilit? e paragonabile alla quadriplegia. L'emicrania ? classicamente descritta come un disturbo in cui i l dolore ? prevalentemente unilaterale, anche se pu? alternare di lato o manifestarsi bilateralmente, di intensit? moderata o severa; ha carattere pulsante, peggiora con il movimento ed ? associato a nausea e/o vomito, fonofobia, fotofobia e, in alcuni casi, osmofobia. Contro queste conoscenze consolidate stanno emergendo nuovi dati che considerano, in alcuni casi, l'emicrania un disordine progressivo dell'encefalo, piuttosto che un semplice disturbo episodico.
JAMA (American Journal of Medical Association) ha pubblicato i risultati della relazione tra lesioni vascolari subcliniche ed emicrania in un lavoro del gruppo di neuroradiologia dell'Universit? di Leiden che ha studiato una popolazione di adulti tra i 30 e 60 anni. In questo studio sono stati confrontati i dati di prevalenza di infarto e lesioni della sostanza bianca cerebrale tra soggetti selezionati casualmente nella popolazione generale per emicrania con aura (161 casi), emicrania senz'aura (134 casi) e controlli (140 casi) incrociati per sesso, et?, area geografica e rischio potenziale di patologie cerebrovascolari. Le lesioni cerebrali infartuali erano valutate e localizzate mediante Risonanza Magnetica (RM) e correlate al tipo di emicrania e alla frequenza degli attacchi (> 1 o < 1 attacco/mese). Tutti i partecipanti allo studio avevano una storia negativa per stroke o TIA e ad un esame neurologico standard presentavano reperti sostanziali di normalit?.
I risultati hanno dimostrato che non vi era differenza significativa nei dati di prevalenza per lesioni cerebrali infartuali, tra soggetti con emicrania e controlli (8.1 vs 5.0 %) ma, nelle sole lesioni della regione cerebellare, i pazienti con emicrania avevano una prevalenza significativamente pi? elevata di Infarto Cerebrale Posteriore (ICP) rispetto ai controlli (5.4 vs 0.7%; p= 0.02). Inoltre, in questi casi, il rischio era aumentato con un Odd Ratio (OR) = 7.1 (IC 95% 0.9 ? 55) e con una elevata variabilit? nell'analisi dei dati per sottotipi di emicrania e frequenza degli attacchi.
Il gruppo a rischio pi? elevato ? quello dei pazienti con emicrania con aura a frequenza elevata (OR, 15.8; 95% IC, 1.8-140). Inoltre, considerando le lesioni profonde della sostanza bianca, era evidente un incremento del rischio solo nelle donne con emicrania e con frequenza di attacchi >1/mese (OR 2.1 e 2.6 rispettivamente), mentre non c'era correlazione tra emicrania e lesioni peri-ventricolari della sostanza bianca, nemmeno stratificando i soggetti per sesso, frequenza e sottotipo di emicrania.
Questi dati supportano l'ipotesi, ma non la prova, che l'emicrania potrebbe avere anche le caratteristiche un disturbo progressivo, piuttosto che essere una semplice patologia episodica. Ulteriori conferme sperimentali sono necessarie, perch? gli studi di popolazione sono scarsi e spesso non discriminano i sottotipi di emicrania. Anche se l'emicrania, generalmente, non aumenta di severit? nel tempo e tende a scomparire nelle fasi avanzate della vita e fuori dubbio che alcuni soggetti ne soffrano con periodi di notevole disabilit? e di attacchi frequenti. Questo piccolo gruppo necessita di attenzione, per esplorare se l'emicrania possa causare lesioni encefaliche croniche e progressive.
Le implicazioni cliniche di questi nuovi dati potrebbero essere le seguenti:
Possiamo rassicurare i pazienti con emicrania senz'aura sul fatto che il rischio di lesioni encefaliche e problemi neurovascolari seri e progressivi ? minimo
Per i pazienti con emicrania con aura il rischio di stroke ? basso, pi? basso del rischio di stroke in gravidanza anche nei soggetti che assumono contraccettivi orali.
Nei soggetti con emicrania con aura non ? giustificato, allo stato attuale delle conoscenze, l'uso di terapia anti-aggregante piastrinica o di limitazione nell'uso di sostanze contraccettive
Lo studio standard per lo stroke va riservato a casi eccezionali di soggetti con aura prolungata (pi? di un'ora)
A cura di Paolo Spriano
Fonte: Univadis
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