(02-11-07) 25% adolescenti a dieta, 'fai da te' in 68% casi
Roma, (Adnkronos Salute) - Il 25% delle adolescenti tra i 12 e i 14 anni ? gi? a dieta. Tra queste, meno di un terzo si ? rivolta a un medico per farsela prescrivere, mentre ben il 68% ha scelto da sola quale dieta seguire, seguendo il consiglio di genitori e amici o affidandosi a giornali e tv. Questi i dati emersi dall'edizione 2006 dell'indagine annuale della Societ? italiana di pediatria (Sip) sulle abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani, illustrati oggi a Bologna alla presentazione del congresso Sip in programma a Riccione da domani al 20 ottobre. "Tra i rischi maggiori legati all'obesit?, che ? una vera e propria patologia - spiega Gian Paolo Salvioli, direttore degli Istituti scienze pediatriche mediche e chirurgiche dell'Universit? di Bologna e presidente del Congresso - c'? la tendenza, sempre pi? diffusa tra gli adolescenti, di cercare rimedi affidandosi alle cosiddette diete 'fai da te', autoprescritte o seguite sulla base di informazioni, spesso superficiali e incomplete, acquisite dai media o da amici". L'esperto sottolinea i pericoli di questo 'fai da te' alimentare. La scienza della nutrizione, afferma Salvioli, "richiede studi approfonditi e soprattutto si rivolge all'individuo in quanto tale. Non ? possibile immaginare che un regime ipocalorico funzionale per un individuo, possa esserlo anche per un altro". Ragione per cui "una dieta - sottolinea - deve essere prescritta da un pediatra nutrizionista, dopo un'attenta visita e una valutazione dello stato di salute del proprio paziente". Il regime alimentare, prosegue l'esperto, "deve essere equilibrato, puntare soprattutto sull'educazione alimentare e sollecitare un sano stile di vita, piuttosto che essere basato sull'eliminazione di cibi demonizzati". Per questo motivo, "sono efficaci corsi di educazione alimentare nelle scuole, in cui si forniscano conoscenze adeguate sui nutrienti e sulle modalit? di assunzione del cibo"."I regimi alimentari proposti dalle diete che pi? frequentemente vengono pubblicizzate - gli fa eco Anna Maria Castellazzi, responsabile del Laboratorio immunit? e nutrizione dell'Universit? di Pavia - sono il pi? delle volte sbilanciati. E anche quando non hanno elementi di sicura pericolosit?, sono perlomeno inefficaci a lungo termine". Si tratta di diete "nocive a distanza di tempo - secondo la Castellazzi - tanto che difficilmente si riesce a collegare la dieta squilibrata precedentemente seguita alla patologia che insorge in seguito". E' questo il caso di anemie, osteoporosi, calcolosi della colecisti e renale, gastroduodeniti e malattie alla tiroide. "Le diete pi? diffuse e pubblicizzate attualmente sui giornali - termina la Castellazzi - presentano tutte, chi pi? chi meno, squilibri nutrizionale. Perci? - ? il monito rivolto alle ragazzine - ? rischioso affidarsi a esse senza aver consultato preventivamente un nutrizionista".
Fonte: univadis.it
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