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Le ricerche di Gerona 2005

(11-11-07)Eventi cardiovascolari tra le donne ad alto rischio cardiovascolare: nessun effetto dell'Acido Ascorbico, della Vitamina E o del Beta






Studi randomizzati non sono riusciti a dimostrare un effetto delle vitamine antiossidanti sul rischio di malattia cardiovascolare.
Pochi studi hanno esaminato le interazioni tra antiossidanti, e secondo gli Autori nessun precedente studio ha esaminato l'effetto individuale dell'Acido Ascorbico ( Vitamina C ) sulla malattia cardiovascolare.

Lo studio Women's Antioxidant Cardiovascular Study ha valutato gli effetti dell'Acido Ascorbico ( 500 mg/die ), Vitamina E ( 600 UI a giorni alterni ) e Beta-carotene ( 50 mg a giorni alterni ) sull'endpoint combinato di infarto miocardico, ictus, rivascolarizzazione coronarica o morte cardiovascolare tra 8.171 donne operatrici sanitarie ad aumentato rischio.

Le donne che hanno preso parte allo studio avevano 40 o pi? anni, una storia di malattia cardiovascolare o tre o pi? fattori di rischio cardiovascolare e sono state seguite per una durata media di 9,4 anni, dal 1995-1996 al 2005.

Un totale di 1.450 donne sono andate incontro ad uno o pi? eventi cardiovascolari.

Non ? stato osservato nessun effetto dell'Acido Ascorbico ( rischio relativo, RR=1,02 ), della Vitamina E ( RR=0,94 ) oppure del Beta-carotene ( RR=1,02 ) sull'endpoint primario composito o nei singoli eventi ( infarto miocardico, ictus, rivascolarizzazione coronarica, o morte cardiovascolare ).

Una riduzione marginalmente significativa nell'endpoint primario ? stata osservata tra le donne con una precedente malattia cardiovascolare che avevano assunto Vitamina E ( RR=0,89 ).

Non sono state riscontrate significative interazioni tra le vitamine antiossidanti riguardo all'endpoint primario, ma le donne assegnate ad Acido Ascorbico e Vitamina E hanno presentato una minore incidenza di ictus.

Dai dati dello studio non ? emerso nessun effetto dell'Acido Ascorbico, della Vitamina E o del Beta-carotene sugli eventi cardiovascolari tra le donne ad alto rischio di malattia cardiovascolare.


Fonte: Xagena_2007
Cook NR et al, Arch Intern Med 2007; 167: 1610-1618
Link: Cardiologia.net
Link: MedicinaNews.it
XagenaFarmaci_2007

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