(01-02-06) Ca mammario, nuovi dati in terapia e prevenzione
Il tumore del seno pu? essere oggi fronteggiato con successo grazie alla diagnosi precoce, alla chirurgia conservativa, ai trattamenti chemioterapici combinati e alle terapie ormonali. Ma la vera strategia vincente, quella che potrebbe ridurre il numero in continuo aumento di donne che si ammalano, ? l'intervento preventivo su alcuni fattori di rischio ben precisi. I due approcci - quello diagnostico-terapeutico e quello preventivo - sono stati al centro del dibattito nel corso del ventottesimo San Antonio Breast Cancer Symposium, svoltosi a dicembre nella citt? texana.
Comportamenti preventivi
A parlare di stili di vita da modificare ? stata Leslie Bernstein, epidemiologa presso il Norris Comprehensive Cancer Center di Los Angeles. ?Il tumore della mammella ? spesso determinato da fattori che non possono essere cambiati: et?, genere, razza, storia familiare, menarca precoce e menopausa tardiva sono da considerare condizioni che predispongono alla comparsa della malattia? esordisce la Bernstein. ?Vi sono per? scelte comportamentali in grado di proteggere la donna?. E quanto sia importante insistere sulle abitudini quotidiane errate lo dicono con chiarezza i numeri: negli ultimi anni nei paesi occidentali, nonostante un significativo calo della mortalit?, il tumore del seno ? in continuo aumento. Che cosa pu? fare quindi la donna italiana per non rientrare nel novero degli oltre 35mila nuovi casi di malattia che ogni anno si registrano nel nostro paese?
Un aspetto su cui la Bernstein insiste molto, probabilmente anche per il suo passato da atleta, ? l'esercizio fisico. ?Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato come siano sufficienti soltanto poche ore di attivit? fisica alla settimana per ridurre l'esposizione agli ormoni che causano il tumore della mammella? spiega Leslie Bernstein. ?Se praticato in tenera et?, inoltre, l'esercizio moderato ritarda la comparsa della prima mestruazione, diminuendo cos? il rischio di ammalare di tumore. In totale, un buon dieci per cento dei tumori al seno sono da attribuire all'inattivit? fisica?. Una conseguenza dell'esercizio fisico ? solitamente la riduzione di peso, che permette di allontanare il rischio obesit?, un'altra condizione che sembra giocare un ruolo importante nell'insorgenza del tumore e che ? tanto pi? grave se associata alla familiarit?.
Menarca e gravidanza
Anche la relazione gravidanza-tumore al seno ? stata analizzata dalla Bernstein. ?Il periodo riproduttivo di una donna ? quello in cui il rischio di tumore aumenta drammaticamente? sostiene l'epidemiologa statunitense. ?? ormai assodato che minore ? il lasso di tempo che intercorre tra prima mestruazione e primo parto e minore sar? il rischio neoplastico. Inoltre, se ? vero che l'effetto immediato della procreazione del primo figlio ? un aumento del rischio di ammalare di tumore del seno, ? altrettanto vero che questo rischio diminuisce con ogni successiva gravidanza. Responsabile di questa protezione sembra essere l'ormone gonadotropina corionica umana, riscontrabile nella placenta. Non ? escluso che in futuro si possa manipolare la struttura ormonale della donna in modo da mimare gli effetti protettivi della gravidanza senza che la donna debba necessariamente aspettare un bambino?. Anche l'allattamento al seno contribuisce a tenere lontano il rischio di ammalare di tumore. ?Per quanto riguarda invece l'aspetto nutritivo - sottolinea la Bernstein - le ricerche finora compiute non hanno ancora dato indicazioni precise. I dati pi? interessanti riguardano il t? verde e la soia, alimenti che sembrano svolgere un'azione benefica in grado di rallentare la proliferazione delle cellule tumorali?.
Fonte: Corriere Medico
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