(14-01-08) Istat, malattie cardiache e tumori principali cause di morte
Sono le malattie cardiache e i tumori i peggiori nemici degli italiani. Si confermano, infatti, le principali cause di morte, come indica l'Annuario statistico italiano 2007 dell'Istat. 'Numeri' riferiti al 2002, ultimo anno disponibile per i dati definitivi sull'argomento. Il tasso pi? elevato di mortalit? si registra per le malattie cardiovascolari, ed ? pari a 415 decessi su 100 mila abitanti per il totale della popolazione: 382 per i maschi e 446 per le femmine. Al secondo posto tra le cause di morte ci sono i tumori (il 29,2 % del totale dei decessi) con valori per 100 mila abitanti pari a 337,5 per i maschi e 236,3 per le femmine. Le malattie dell'apparato respiratorio si collocano al terzo posto come causa di morte: nel 2002 si attestano a 62,9 per 100 mila nella popolazione totale, 74,5 per i maschi e 52 per le femmine. Sostanzialmente stabili, invece, i casi di morte violenta, che presentano un tasso di 46,7 per 100 mila abitanti nel 2002. Le cause di mortalit?, per?, sono diverse se si considerano le fasce d'et?. Nei bambini e nelle bambine in et? compresa tra 1 e 14 anni i tumori e le malattie cardiovascolari - principali killer degli adulti - raggiungono il 34,8% sul totale dei decessi. E negli adolescenti e nei giovani maschi (15-29 anni) la percentuale si riduce al 15,9%: in questa fase della vita, infatti, il pi? alto numero di morti ? dovuto ad atti violenti (68,5% del totale dei decessi maschili), soprattutto incidenti stradali, autolesioni e suicidi. Nelle et? centrali della vita (30-59 anni) i principali killer sono i tumori maligni (45%), mentre le malattie cardiovascolari sono, in generale, causa di morte nel 21,6% casi. Tassi pi? elevati di mortalit? per cancro si registrano nelle regioni del Nord e del Centro rispetto a quelle del Mezzogiorno. A Sud, infatti, si registrano livelli sostanzialmente pi? bassi per i tumori, sia per i maschi sia per le femmine. Per quanto riguarda invece le malattie del sistema circolatorio la geografia si capovolge: i livelli pi? bassi di mortalit? si trovano spesso nelle regioni del Nord e del Centro e, viceversa, i pi? alti in molte regioni del Sud. Infine la mortalit? nel primo anno di vita che, in generale, si conferma in diminuzione. In particolare, nel 2002 si sono registrati complessivamente 2.337 decessi. Tra questi 22 casi legati a malattie infettive e parassitarie, 43 a malattie dell'apparato respiratorio, 695 a malformazioni congenite e ben 1.288 casi a condizioni morbose di origine perinatale. A livello territoriale, i dati del 2002 evidenziano ancora una volta una pi? elevata mortalit? infantile nelle regioni del Sud rispetto a quelle del Nord e del Centro. L'Istat, accanto ai dati consolidati del 2002, pubblica le prime stime del 2003-2004, secondo le quali riprende il trend di riduzione della mortalit?. Un calo osservato negli ultimi 10 anni ma che aveva sub?to uno stop nel 2003 quando, per le ondate di caldo estivo, si erano registrate pi? morti tra gli anziani. Tra le cause di decesso in aumento tra il 2002 ed il 2003 ci sono le malattie del sistema circolatorio e del sistema respiratorio, che nel 2004 risultano invece in diminuzione. Nel 2004, il 71,8% dei decessi ? attribuibile ai tumori e alle malattie del sistema circolatorio. I tassi di mortalit? standardizzati per tumore (per 10 mila abitanti) passano rispettivamente, dal 2002 al 2004, per gli uomini e per le donne da 33 a 32 e da 17,2 a 16,8. Per le malattie del sistema circolatorio si passa invece, da livelli del tasso standardizzato pari a 38,2 a 34,2 per gli uomini e da 30,4 a 27,3 per le donne.
Fonte: Adnkronos Salute
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