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Le ricerche di Gerona 2005

(13-03-08) Corsa, bici e slowfood la citt? che fa dimagrire


dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA - "Benvenuti nella citt? che vi far? dimagrire". Un cartello del genere, all'ingresso di una qualsiasi citt? occidentale, ancora non c'?: ma potrebbe o meglio dovrebbe presto esserci, se si vuole evitare una vera e propria "epidemia" di obesit?. A sostenerlo ? un esperto inglese, il professor Philip James, docente della London School of Hygiene e presidente del comitato internazionale contro il male che minaccia di fare affondare, o perlomeno di rallentare, il cammino del moderno uomo industrializzato. Le statistiche di ogni paese che ha raggiunto benessere e progresso puntano nella stessa direzione: siamo mediamente sempre pi? grassi. In America e in Gran Bretagna si prevede che a questo ritmo, entro vent'anni, la maggioranza della popolazione sar? sovrappeso, e tutte le altre nazioni dell'Occidente ricco e civilizzato seguono a ruota. Ma i rimedi indicati fino ad ora per combattere questo fenomeno, ossia mangiare pi? sano e fare pi? attivit? sportiva, sono di per s? insufficienti ad arginarlo, afferma il professor James: ? come ammazzare zanzare per bonificare uno stagno. Ci? che serve veramente, secondo lui e secondo un crescente numero di addetti ai lavori, ? pianificare le citt? secondo un nuovo modello, che metta al centro l'uomo e gli spostamenti a piedi o in bicicletta, anzich? l'automobile e la continua meccanizzazione di ogni movimento. Citt? fatte apposta per dimagrire.

"Viviamo dentro un ambiente obesogenico", ha dichiarato James parlando a Boston a un convegno della American Association for the Advancement of Science (l'Associazione americana per l'avanzamento della scienza), riporta il Times di Londra, "un ambiente che pianifica tutto attorno all'automobile, ma non solo. Il lavoro ? eminentemente sedentario, il tempo libero ? basato su svaghi come guardare la televisione, navigare su Internet o giocare ai videogiochi. Ascensori e scale mobili fanno il resto, e perfino apparecchi come lo spazzolino elettrico e l'apriscatole elettrico tendono a farci risparmiare, o meglio evitare, qualsiasi attivit?". Dare la colpa agli individui perch? aumentano di peso, conclude perci? il professore, non ? pi? accettabile: "? un'ingenuit? dire alla gente che tutto dipende da scelte salutari dei singoli, quando viviamo in un mondo che contribuisce in ogni modo possibile ad aumentare l'epidemia di obesit?". Occorre, piuttosto, ripensare tutto da capo: con percorsi per jogging e per passeggiate ovunque, incoraggiando l'uso di mezzi pubblici, costruendo case di pochi piani ma con scale, facendo parchi ricreativi per attivit? sportive e motorie, allargando le isole pedonali nel centro delle citt?, e cos? via, fino alla rinuncia alla "cultura del telecomando", che ci evita il minimo sforzo, anche quello di alzarsi, di compiere un passo o un movimento manuale.


Qualcuno ci sta gi? pensando: un rapporto presentato dal professor James al congresso di Boston cita Oslo, capitale della Norvegia, come un buon modello di "slim city", citt? magra, o che fa dimagrire i suoi abitanti, in cui l'ambiente ? strutturato in maniera da scoraggiare l'uso della macchina e incoraggiare le camminate e l'uso della bicicletta. Anche la pianificazione urbana in paesi come Olanda e Danimarca, secondo il medesimo rapporto, comprende maggiori attivit? fisiche nelle vite quotidiane dei loro abitanti, e difatti coincide con un minore tasso di obesit? tra la popolazione. Il 60 per cento di tutti i viaggi compiuti dagli olandesi al di sopra dei 60 anni, per esempio, sono in bicicletta; e soltanto poco pi? del 10 per cento di tutti gli olandesi fra i 20 e i 60 anni di et? sono classificati come obesi.

Fare attenzione a ci? che si mangia, andare in palestra o a correre per un'oretta tre o quattro volte alla settimana, naturalmente, ? utile, fa bene alla salute e aiuta a non ingrassare, osserva James, il cui messaggio d'allarme ha ricevuto l'appoggio della Associazione Internazionale per lo Studio dell'Obesit?: "Ma non basta fare una passeggiatina e bere latte scremato per salvarsi dall'epidemia dell'obesit? occidentale. Se uno vuole perdere peso e non riprenderlo dopo pochi mesi, deve cambiare radicalmente stile di vita ed ? difficile riuscirci quando tutto il mondo attorno a noi punta nella direzione opposta. Per questo bisogna affrontare il problema alla radice". Con le "citt? che fanno dimagrire", appunto. Altro che la "Spa".

Fonte: La Repubblica.it - (19 febbraio 2008)

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