(31-05-08) L'indagine, top ten lavoratori pi? tecnostressati d'Italia
Roma - Maratone alla tastiera e sguardo fisso allo schermo del pc o del blackberry, cellulari sempre accessi, e-mail bollenti. Il tecnostress rovina la vita di molti lavoratori italiani, e oggi scopriamo che a pagare il prezzo pi? alto sono operatori Ict (Information and communication technology), giornalisti e analisti finanziari. Lo rivela la prima indagine di questo tipo mai condotta in Italia, che ha passato al microscopio un campione di 200 professionisti impegnati in attivit? ad alto impatto info-tech. La ricerca su 'Le professioni pi? tecnostressanti' sar? presentata domani alla Fiera Milano City, all'interno di 'Media 2.0'. Fra le professioni prese in considerazione dalla ricerca: operatori Ict , giornalisti, analisti finanziari, informatici, top manager, ip manager, sviluppatori web, pubblicitari, analisti contabili e operatori call center. "Abbiamo chiesto a tutti - anticipa all'ADNKRONOS SALUTE Enzo Di Frenna, presidente di Netdipendenza onlus e autore della ricerca, condotta in collaborazione con Assoexpo, Wireless e Pierre Communication - quante ore in media trascorrono con pc e telefonino di nuova generazione, quello che consente di effettuare un numero considerevole di operazioni. Infine abbiamo domandato al campione di dare un punteggio a tre principali fattori riconosciuti come causa del tecnostress: dover gestire informazioni eccessive, abuso degli apparecchi e fretta nell'esecuzione delle operazioni", spiega ancora Di Frenna. Attenzione, per?: la ricerca non d? per scontato che gli operatori intervistati siano tecnostressati, indica per? un potenziale rischio. "Trascorre 13 ore sui videoschermi e gestire tante informazioni per un lungo periodo - avverte l'autore dell'indagine - pu? favorire il tecnostress". La ricerca sulle professioni tecnostressanti ha messo in risalto un dato: la maggior parte degli intervistati (soprattutto quelli nelle prime sei professioni in classifica) passa davanti allo schermo dalle 9 alle 12,5 ore al giorno. "Dopo lo studio pubblicato a novembre 2007, in cui avevamo misurato il livello di tecnostress tra gli operatori Ict - ricorda il giornalista - abbiamo esteso la ricerca ad altre professioni a rischio". Cos? ? emerso che in cima alla lista delle 'vittime della tecnologia' ci sono, come prevedibile, gli operatori Ict: passano una media di 12,5 ore al giorno 'incollati' ai videoterminali, stressati soprattutto "dall'alto numero di informazioni da gestire, spesso a ritmi incalzanti". Ormai pensionata la vecchia macchina per scrivere, al secondo posto troviamo i giornalisti, che trascorrono fino a 12,1 ore davanti a schermi di vario tipo (dalla tv, al pc). Un gruppo di tecnostressati 'doc', con qualche eccezione. "In effetti sono tante le ore che trascorro ogni giorno con gli apparecchi digitali, ma non mi sento tecnostressato", dice Paolo De Andreis, direttore del quotidiano web Punto Informatico, commentando i risultati della ricerca sul blog di Di Frenna (www.enzodifrennablog.it). "Credo che la consapevolezza sia un elemento importante per evitare un rischio reale nella societ? moderna. Mi auguro che lo sviluppo della tecnologia senza fili possa aiutarci a coniugare lavoro e spazi aperti, magari scrivendo un articolo seduti su un prato". Al terzo posto gli analisti finanziari. "Nel nostro lavoro ci sono operatori che alle sette del mattino sono gi? connessi a internet per controllare l'andamento dei titoli azionari o cercare notizie nei bilanci aziendali - confessa Franco Biscaretti, segretario dell'Aiaf (Associazione italiana degli analisti finanziari) - e sono in tanti a trascorre fino a 10-11 ore al giorno tra pc e blackberry, ormai diventato indispensabile in questo lavoro". Le altre professioni esaminate hanno in comune un potenziale rischio di tecnostress, legato proprio all'uso eccessivo delle nuove tecnologie. E una buona notizia arriva dalla situazione degli operatori dei call center, piazzatisi all'ultimo posto. "Pur essendo nel recente passato considerati ad alto tasso di tecnostress - ricorda Di Frenna - la loro situazione lavorativa sembra migliorata". Tanto che in media passano 'solo' 6,6 ore tra computer e cellulare, o smartphone. E se lo stress e le tensioni rovinano la salute, gli intervistati suggeriscono anche possibili antidoti per prevenire i malanni da tecnostress. Il 72%, infatti, dice di puntare sull'effetto rilassante legato alle attivit? sportive, dalla corsa, al nuoto, alle arti marziali. Mentre il 28% preferisce concedersi momenti di pausa da dedicate ad attivit? olistiche come la meditazione, lo yoga o il training autogeno. E proprio pensando ai benefici dell'attivit? fisica, Di Frenna propone un rimedio ai tecnostressati d'Italia. "Li invitiamo tutti alla mini-maratona 'Run for tecnostress', che si svolger? il prossimo 14 settembre a Bracciano, alle porte di Roma. Oppure possono creare un gruppo di runner attraverso il nostro social network 'run for tecnostress' - conclude il responsabile della ricerca - per spegnere finalmente pc e telefonino e darsi appuntamento per qualche pomeriggio all'aria aperta".
Fonte: ADNKronos Salute
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