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Le ricerche di Gerona 2005

(14-06-08) La cattiva educazione alimentare ? trasmessa dai genitori



Poco latte, ancora meno verdura e tanti dolci. ? il quadro che emerge dallo studio condotto dall'Ospedale Pediatrico Bambino Ges?, nell'ambito di un progetto sostenuto dalla Regione Lazio - Assessorato alle Politiche Sociali, sulle abitudini alimentari delle famiglie del Lazio (campione composto da 600 nuclei familiari). I risultati sono stati presentati a Roma nel corso del convegno "La Prevenzione nutrizionale delle patologie cronico-degenerative dell'adulto, in et? pediatrica, nel Lazio".

Che il rapporto tra i bambini e il cibo non fosse dei migliori ? cosa nota. Negli ultimi 10 anni, infatti, l'incidenza di sovrappeso e obesit? ha subito un aumento tra il 10 e il 40 per cento. Stando ai dati pi? recenti, in Italia, negli ultimi 5 anni, gli obesi sono cresciuti del 25 per cento. Il dato che pi? colpisce ? la tendenza dell'esempio alimentare che si ha in casa, rispetto a quello della scuola, della tv o degli amici. Se ? infatti vero che il 28 per cento dei bambini assume latte meno di una volta a settimana, la percentuale peggiora negli adulti salendo fino al 35 per cento. Spesso una cattiva educazione alimentare del bambino ? "trasmessa" dai genitori.

Individuato il fenomeno, grazie allo studio coordinato dall'Unit? Operativa di Dietologia Clinica del Bambino Ges?, ? possibile utilizzarlo per innestare processi virtuosi. Mamma e pap? possono essere, infatti, i migliori veicoli di uno stile di vita improntato a una sana alimentazione. Il 76,4 per cento di figli, per esempio, ? disposto ad assaggiare un nuovo alimento, superando anche le resistenze neofobiche, se lo ha visto mangiare da uno dei due genitori.

Stando sempre ai risultati dello studio del Bambino Ges?, per quanto riguarda i principali pasti quotidiani ? la famiglia a determinare in larga misura le abitudini dei bambini; per le merende o, comunque, per l'alimentazione occasionale, ? la tv a indirizzare pesantemente le scelte e le voglie (pi? del 50 per cento dei casi). Tra i prodotti alimentari reclamizzati quotidianamente sul piccolo schermo, sono le patatine (22,9 per cento) e le merendine (20,1 per cento) a fare maggiormente presa sulle menti dei ragazzi. Ma ? forte anche l'impatto di gelati (15,7 per cento) e bibite (12,4 per cento).

Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Ges?.

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